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Visco vede gravissimo rischio deflazione. Confronto in Bce su Qe

Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco durante una conferenza stampa. REUTERS/Remo Casilli

ROMA (Reuters) - La deflazione può produrre "conseguenza gravissime" su Paesi ad alto debito come l'Italia". E la Banca centrale europea deve discutere approfonditamente sull'acquisto dei titoli pubblici prima di inoltrarsi in dibattiti sulla sua "ortodossia".

Lo ha detto oggi il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, dando per certo che la Bce adotterà nei prossimi mesi nuove misure per riportare l'inflazione su una dinamica più vicina all'obiettivo di medio termine del 2%.

"È prevedibile che nei prossimi mesi osserveremo variazioni negative dei prezzi", ha detto Visco intervenendo al convegno per il centenario dell'economista Federico Caffè.

"La domanda interna ristagna, gli investimenti sono depressi e la disoccupazione è elevata", dice il governatore. Le nuove previsioni della Bce, che vedono il Pil dell'Eurozona crescere dell'1% nel 2015, sono soggette a rischi "notevoli" verso il basso, aggiunge.

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Visco affronta una questione spinosa quando dice che la Bce, per difendere la stabilità dei prezzi, può valutare l'acquisto di titoli sovrani: "I trattati europei danno alla Bce un mandato molto chiaro: conseguire la stabilità dei prezzi. Il problema è che, quando si acquistano titoli pubblici sul secondario si può mettere in discussione il divieto di non finanziare monetariamente gli Stati".

"È un conflitto di cui bisogna discutere apertamente. Ci sono diverse considerazioni possibili prima di esprimere un giudizio sull'ortodossia, sulla non cooperazione, sulla ristrettezza mentale di alcuni o sulle interpretazioni poco rigorose di altri", dice il governatore.

In ogni caso, "la politica monetaria da sola non può determinare l'innalzamento del tasso di crescita delle economie europee", dice Visco ribadendo l'appello a fare le riforme strutturali.

Occorre anche combattere illegalità e corruzione, che "sono un ostacolo forte al creare un ambiente in cui prospera il bisogno di innovare e il desiderio di intraprendere".

(Giuseppe Fonte)