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Juventus, nuova perquisizione in inchiesta plusvalenze, focus su cessione Ronaldo

Leonardo Bonucci della Juventus segna il secondo gol dal dischetto durante Lazio vs Juventus

(Elimina refuso in titolo)

MILANO (Reuters) -L'inchiesta in corso sui conti della Juventus e sulle cosiddette plusvalenze ha portato ad una nuova perquisizione del club bianconero da parte della Procura di Torino che sta anche indagando sui termini della cessione del bomber Cristiano Ronaldo al Manchester United.

Lo ha detto la stessa società sportiva nel comunicato relativo al supplemento al prospetto informativo sull'aumento di capitale da 400 milioni, diffuso in tarda serata ieri.

L'indagine, specifica la nota, riguarda anche alcuni attuali esponenti del club come il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, il Chief Corporate & Financial Office Stefano Cerrato e il legale rappresentante della società Cesare Gabasio.

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La scorso 27 novembre la Juventus aveva comunicato l'avvio delle indagini in merito ai 'proventi da gestione diritti calciatori' iscritti nei bilanci al 30 giugno 2019, 2020 e 2021.

Nel supplemento al prospetto informativo, la società torinese ha specificato che "ai fatti e alle ipotesi di reato", precedentemente comunicate, il nuovo decreto di perquisizione e sequestro riguarda anche indagini sulla voce 'Cessioni definitive' del bilancio al 30 giugno 2021 in relazione ai valori economici della cessione del calciatore Dos Santos Aveiro Cristiano Ronaldo".

Secondo una fonte giudiziaria gli investigatori vogliono verificare se le cifre riportate a bilancio nella cessione di Ronaldo sono corrette oppure o no, dopo che è emersa un'intercettazione che cita un documento che potrebbe mettere in dubbio la correttezza di quanto riportato.

"Il decreto di perquisizione di ieri non modifica le ipotesi investigative del precedente provvedimento notificato venerdì scorso, ma specifica la presunta esistenza di documentazione della quale, al momento, non risulta il rinvenimento", hanno affermato l'avvocato Maurizio Bellacosa dello studio legale Severino, che difende la Juventus, e l'avvocato Davide Sangiorgio, che difende gli indagati della società.

La Juventus ha dichiarato nel comunicato che "sta collaborando con gli inquirenti e con la Consob e confida di chiarire ogni aspetto di interesse degli stessi, ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie".

Sulle eventuali conseguenze nell'aumento di capitale, la Juventus specifica nel prospetto che l'inchiesta non configura un "mutamento negativo rilevante" che possa consentire alle banche di recedere dagli impegni di garanzia.

A Piazza Affari il titolo Juventus, dopo un calo fino al 3,6% a fine mattinata, ha recuperato terreno nel pomeriggio chiudendo la seduta in rialzo dell'1,12%.

(Elvira Pollina, Emilio Parodi, in redazione a Milano Andrea Mandalà, Sabina Suzzi)