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King dollar e il ritorno alla lira

Non è passato neanche un mese dalla sua ultima uscita e Donald ha già cambiato idea, bandiere al vento, ora a Trump, piace il dollaro forte, perché è l’arma giusta per mettere in difficoltà i suoi nemici.

Noi questo ve lo avevamo raccontato in più occasioni nell’ultimo anno, ma in molti non ci prendevano seriamente, nelle prossime settimane e mesi, accadrà quello che è successo nel 2014.

“Il denaro si sta riversando nel nostro amato DOLLARO come raramente prima”, ha twittato ieri pomeriggio.

In una intervista alla CNBC, il consulente economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha approfondito la dichiarazione del tweet del presidente, affermando che un dollaro forte è un “segno di fiducia” negli Stati Uniti.

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“A proposito, un dollaro forte mantiene bassi i prezzi delle materie prime, i prezzi della benzina stanno scendendo, i prezzi del petrolio stanno scivolando”, ha detto Kudlow. “In termini macroeconomici, sta inviando una storia positiva di fiducia globale negli Stati Uniti”

Simpatici questi americani, se la girano e se la raccontano come vogliono, ma le cose stanno andando nella direzione che vi indichiamo da anni, questo a noi basta e avanza.

Nella giornata di Ferragosto, per noi a mercati chiusi, il dollaro ha quasi raggiunto il nostro primo obiettivo intermedio a quota 1,1290, toccando 1.1301.

I prossimi obiettivi li vedremo insieme a settembre!

Ieri tutti a parlare di dollari, l’indice ponderato del commercio del dollaro statunitense è salito ai massimi di quest’anno e si sta avvicinando il suo massimo di tutti i tempi…

Se non verrà rilasciato il pastore americano, gli Stati Uniti incrementeranno le sanzioni contro la Turchia, nessuno ha paura di un dollaro forte, è un’arma nelle mani di Trump…

Chiudiamo con la notizia che Cina e Giappone hanno diminuito i loro acquisti di treasuries, ma niente paura sono stati sostituiti in tutto e per tutto dagli acquisti degli hedge fund, dai paradisi fiscali delle isole Cayman e dal Lussemburgo.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) frattempo mentre mercati americani drogati inelavano nuovi record, ieri pessimi dati macro in arrivo dagli Stati Uniti, davvero brutti…

Ma veniamo a noi alla nostra povera Italia, prima di parlare oggi, se non hai in mano la finanza mondiale, se non sei in grado di interloquire con il carnefice, devi pensarci su due volte, anzi tre…

Mi ricorda un certo Silvio, nel bel mezzo dell’estate di fuoco del 2011, quando dichiarava davanti al mondo che la speculazione sui nostri titoli di Stato era solo una moda passeggera, senza sapere cosa in realtà stava accadendo, dichiarava al mondo intero che ristoranti ed aereoporti italiani erano pieni, il massimo dell’imbecillità.

In realtà come vi abbiamo più volte preannunciato e nello specifico in ” Italia Revolution ” e ” Italia, punto di non ritorno.” non è ancora giunto probabilmente il momento di occuparci dei nostri titoli di Stato, ci saranno occasioni più importanti, nelle prossime settimane.

Claudio Borghi in una intervista al foglio, ha detto quello che pensa sull’euro e sulla BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) , lo ha detto come è solito fare in termini colorati, ma precisi e puntuali. Se La BCE e Mario Draghi non vogliono che l’euro salti è meglio che non mettano in atto con l’Italia lo stesso giochino che fecero con la Grecia…

E si perché molti dimenticano come la BCE ha ricattato il popolo greco…

Chiaro il concetto?

Nel frattempo tanto per cambiare, le banche tedesche hanno nuovamente messo i loro soldini nei posti sbagliati, che farà Mario Draghi o il suo sostituto tedesco al momento opportuno?

State sintonizzati, non è finita, non è affatto finita, mentre il DAX, la nostra araba fenice si sta avvicinando all’appuntamento con la verità!

Per il resto rasserenatevi, non ci sarà alcuna uscita dall’euro, ritorno alla lira, perché non sta scritto nel contratto di governo, non è possibile secondo i trattati, ma al momento opportuno sarà l’euro ad andarsene da solo, ad uscire dall’Italia.

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online