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La Camera ha deciso: obbligo di Green Pass per i parlamentari

ROME, ITALY - OCTOBER 16: A general view of the empty hall (Aula) of Palazzo Montecitorio seat of the Italian Chamber of Deputies, on October 16, 2020 in Rome, Italy. The historical building originally designed in 1623 was inaugurated as the Chamber of Deputies in 1871. Following the September 2020 referendum, Italy's parliament voted to cut the number of representatives in both MP and Senate houses by more than a third. The vote was spearheaded by Italy's Five Star Movement, justifying the move would reduce costs. (Photo by Antonio Masiello/Getty Images) (Photo: Antonio Masiello via Getty Images)

I controlli avverranno all’ingresso, all’altezza dei metal detector attraverso cui passano tutti coloro che entrano nel palazzo di Montecitorio. L’ufficio di presidenza della Camera si appresta ad approvare, nel pomeriggio, l’obbligo del Green pass per deputati, dipendenti e giornalisti nel nome del fatto che le regole che valgono per i cittadini e per i lavoratori pubblici e privati devono valere anche nei palazzi delle Istituzioni. Al Senato la decisione sarà presa il 5 ottobre.

A differenza però dei luoghi di lavoro, dove i controlli vengono fatti a campione, l’idea è di controllare ogni singola persona che entra alla Camera. In sostanza, viene spiegato da chi si sta occupando di queste nuove norme, quando l’assistente parlamentare visiona il tesserino necessario per entrare a Montecitorio dovrà accertarsi che il parlamentare sia in possesso anche del certificato verde.

Tuttavia alla Camera come al Senato vige l’autodichia, cioè la facoltà, di cui godono alcuni organi costituzionali, di decidere autonomamente e anche in deroga al fine di “autoregolamentarsi” senza subire ingerenze esterne, intimidazioni o condizionamenti così da tutelare l’indipendenza del potere legislativo. Per questa ragione, per inserire l’obbligo del Green Pass, devono riunirsi gli uffici di presidenza dei due rami del Parlamento e stabilire le regole. In pratica il decreto anti-Covid approvato dal Consiglio dei ministri per i dipendenti pubblici e privati non può valere per gli organi costituzionali.

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Che ci sia una maggioranza per il via libera alle nuove norme nessuno lo mette in dubbio. Ma non è escluso, come è stato già ventilato dal alcuni deputati, che si faccia ricorso alla Corte Costituzionale perché verrebbero lesi i poteri del singolo parlamentare. Ecco il leghista Claudio Borghi: “Ho detto enne volte che speravo che l’obbligo del Green pass venisse esteso al Parlamento, così mi avrebbe dato la possibilità di chiedere una pronuncia in merito alla Corte Costituzionale a difesa del lavoro di tutti”, ha scritto su Twitter. “Adesso che pure la Consulta è ‘intimata’ risponderà direttamente”.

In termini di principio, spiega un costituzionalista, la Corte ha già stabilito, in precedenza, che il singolo parlamentare o più parlamentari possono fare ricorso per la lesioni delle proprie prerogative, ma finora non ha mai dato ragione a nessun ricorso concreto.

Chi si rifiuterà di possedere il Green pass andrà incontro a sanzioni, esattamente come avviene nei posti di lavoro, dove le multe partono da 600 euro. In generale chi compie un atto contrario ai regolamenti della Camera viene sospeso e per ogni giorno di sospensione ha 200 euro in meno di diaria. Quindi la sanzione per chi non ha il certificato verde partirà, con ogni probabilità, dai tre giorni di sospensione.

Viene chiarito tuttavia che non si può bloccare un parlamentare all’ingresso. L’assistente parlamentare ha il dovere di convincerlo a non entrare senza il certificato verde, ma non si può frapporre. Dovrà invece chiamare uno dei questori della Camera o, nel caso di Palazzo Madama, del Senato. Se anche questi ultimi non riescono a convincerlo a mostrare almeno il tampone negativo, dovranno comunque far entrare il parlamentare in Aula ma hanno il dolore di segnalare il fatto all’ufficio di presidenza. Che si riunirà immediatamente per sospendere il deputato interessato almeno per tre giorni e stabilire una base di 600 euro di diaria decurtati dallo stipendio.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.