La casa del futuro? Per Ikea tra 10 anni vivremo in monolocali metropolitani
Si potrà affittare tutto, persino i tappeti. Le case diventeranno dei monolocali ma in contesti urbani enormi. E i negozi si sposteranno in centro, mantenendo i prezzi bassi. Non è la trama di un film di fantascienza bensì come Ikea immagina il futuro.
Il gruppo di esperti
Si chiama “Rebel” e già il nome è un programma. E’ il gruppo di esperti che si è messo a programmare la vita nella città del futuro, sulla base di alcuni dati forniti dall’Onu. Nel 2050 ci saranno sulla terra 9,7 miliardi di persone e due su tre vivranno in città. Entro il 2100 la popolazione mondiale raggiungerà gli 11,2 miliardi. Oggi sul nostro Pianeta vivono 7,4 miliardi di persone.
Come di vivrà in città
Se i due terzi della popolazione mondiale vivrà in centri urbani, come sarà gestita l’agricoltura e come sarà garantita l’alimentazione dell’umanità? Quali ripercussioni avrà questo sviluppo sul nostro modo di abitare, lavorare e nutrirci? “Si vivrà in spazi sempre più piccoli ma in centri urbani dalle dimensioni doppie di quelle attuali dove sarà sempre più difficile muoversi in auto”, ha detto Jesper Brodin, l’ad di Ikea a Bloomberg.
Le trasformazioni
Ikea sta progettando una fattoria domestica dove far crescere frutta e verdura. Ma anche una sedia contro la vita sedentaria. Se si sta per troppo tempo seduti, la sedia stessa dotata di sensori abbasserà lo schienale per farci alzare. E se qualcuno non avesse soldi a sufficienza? Basta comprare, si potrà affittare tutto. Ma il profitto? “Dal riutilizzo e dal riciclaggio necessari per difendere l’ambiente”, conclude il manager.