La Cina può disconnettersi dell’internet globale quando vuole
Internet in Cina sembra più una intranet, isolata dalle influenze esterne. Da un recente studio di Oracle, è emerso che senza compagnie telefoniche straniere sul territorio, con un traffico dati segregato all’interno dei confini e sotto il controllo delle autorità, la Cina ha reti internet che, appunto, somigliano a una intranet. E qui entra il gioco la questione della censura.
La ricerca
Oracle ha analizzato l’infrastruttura con cui la Cina si connette all’internet globale e il traffico dati. Nel primo caso, a differenza delle “nazioni più sviluppate”, che “hanno un ampio numero di operatori non domestici con una presenza nel paese”, la Cina, si legge nel rapporto, “non ha una presenza significativa di compagnia telefoniche”.
La connessione
La Cina si connette al resto del mondo attraverso alcuni punti di accesso collocati negli Stati Uniti e in Europa. In sostanza, anziché avere un modello misto di connessione, attraverso compagnie nazionali e straniere, Pechino si affida solo alla prime, che hanno impiantato oltre confine i loro snodi. Nel 63 per cento dei casi, sul suolo americano.
L’analisi del traffico dati
Dall’analisi del traffico dati in Cina, Oracle ha scoperto che il 100 per cento dei pacchetti viaggia all’interno dei confini nazionali. Nessun paese utilizza le reti cinesi per far viaggiare i propri dati. Anche negli Stati Uniti il 98 per cento del traffico resta all’interno del Paese.
L’internet globale
Secondo i risultati di questa ricerca, la rete autarchica cinese consentirebbe alla Cina di staccarsi dall’internet globale, tenendo in piedi connessioni domestiche. Oltre a rispondere alle esigenze di censura interna, l’isolamento offre a Pechino un piano B in caso di guerra informatica. Restano però i problemi legati alle attività commerciali: le aziende cinesi, infatti, usano virtual private network (Vpn) per fare business con l’estero.