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La Cina vuole costruire la sua Silicon Valley per superare gli USA

Il progetto coinvolge un territorio che comprende Hong Kong, Macao e nove città della provincia meridionale del Guangdong. (Credits – Getty Images)
Il progetto coinvolge un territorio che comprende Hong Kong, Macao e nove città della provincia meridionale del Guangdong. (Credits – Getty Images)

La nuova Silicon Valley? Sarà in Cina. Il governo cinese, infatti, vuole continuare la sua battaglia con gli USA e questa volta punta forte sull’IT – con già il caso Huawai ad aver aperto un durissimo fronte tra le due nazioni. Il progetto si chiama Greater bay area (Gba), che entro il 2035 dovrà diventare il baricentro dell’innovazione mondiale.

Il progetto coinvolge un territorio che comprende Hong Kong, Macao e nove città della provincia meridionale del Guangdong (Guangzhou, Shenzhen, Zhuhai, Zhongshan, Jiangmen, Zhaoqing, Foshan, Dongguan e Huizhou). Una zona già ricchissima della Cina, dove infatti viene prodotto il 12% del PIL nazionale, ma che ora verrà trasformata nella prima regione al mondo per brevetti tecnologici, startup, investimenti in imprese innovative e digitalizzazione. Insomma, quello che oggi è la Silicon Valley americana.

Nel progetto cinese, che dovrebbe vedere un primo passo nel 2022 per poi essere operativo al 100% nel 2035, il polo tecnologico dovrebbe occuparsi di “tecnologie dell’informazione di nuova generazione, biotecnologie, macchinari di alto livello per la manifattura e nuovi materiali, 5G e internet mobile, biofarmaci, dispositivi diagnosticidi ultima generazione, test genetici, medicina cinese moderna, robot intelligenti, stampa 3D e applicazioni del sistema di navigazione satellitare Beidou”. Ma attenzione, perché il progetto del governo di Pechino non è solo un progetto ‘contro’ gli Stati Uniti.

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Come spiega il piano, infatti, Pechino vuole aprire “il corridoio Guangzhou-Shenzhen-Hong Kong-Macao per l’innovazione e la tecnologia”, mettere per iscritto politiche “che favoriscano l’interscambio di talenti, capitale, informazioni e tecnologia” e sviluppare un “grande data centre” regionale. Il tutto anche per stringere a sé le ex colonie di Macao e Hong Kong, oggi regioni amministrative speciali per effetto della regola “un paese, due sistemi”. Infine un giro di vite alle regole sulla proprietà intellettuale tutelerà il made in Gba.

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