Yahoo Finanza La disperazione di Martina: "Una sola sera in discoteca, ora papà è intubato"
Basta un'imprudenza a rovinare tutto. Basta una valutazione sbagliata a scatenare la furia del Coronavirus. E' la lezione di Martina, una studentessa universitaria che racconta la sua disperazione in una lettera al Corriere della Sera.
L'eccezione costata cara
Quella sera in discoteca per lei era un'eccezione: "Io e i miei amici avevamo deciso di non andare in discoteche e posti chiusi per evitare i contagi, però quel sabato era il compleanno del mio più caro amico, come facevamo a non festeggiare fino a tardi? Decidemmo che per una sera non sarebbe successo niente. Fu l’inizio del film horror che sto vivendo", spiega.
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Contagiata tutta la famiglia
La settimana dopo, la ragazza accusa i primi sintomi, raffreddore e tosse, ma pensa siano legati all'aria condizionata. Quando legge di un caso positivo nella discoteca dov'era stata, fa il tampone ed ecco la doccia fredda: contagiata. E con lei, anche tutti i suoi familiari, a parte la mamma.
Le condizioni del papà
Il nonno è finito in ospedale ma è stato dimesso. Il papà invece è da due settimane in terapia intensiva, intubato: "Sta lottando con tutte le sue forze, e io non posso vederlo, non posso aiutarlo, non posso ritornare indietro. Non me lo potrò mai perdonare", si dispera Martina. La sua speranza è che il padre si possa riprendere e che la sua storia serva da monito ai suoi coetanei.
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