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La mamma non vaccinata dell'11enne morta di covid era attivista del metodo Stamina

(Photo: Yanukit Raiva via Getty Images/EyeEm)
(Photo: Yanukit Raiva via Getty Images/EyeEm)

“Non siamo no vax, non abbiamo fatto in tempo a vaccinarci”. La famiglia di Ariele, 11enne morta a Palermo per le complicanze dovute al covid, non
era vaccinata ed era risultata positiva. La piccola soffriva di una malattia metabolica rara e, secondo i medici, la variante Delta Covid, che è fortemente contagiosa, sarebbe stata determinante nell’aggravare il quadro clinico della piccola che era già molto delicato. Per tentare di curare l’iperglicinemia non chetotica di Ariele, la famiglia si era in passato affidata al metodo Stamina di Davide Vannoni, non riconosciuto dalla comunità scientifica.

La terapia venne però interrotta quando la madre, allora presidente dell’associazione presidente dell’associazione Prostamina Life, finì a processo. Secondo le accuse, piccoli pazienti (affetti da gravi patologie neurovegetative) venivano “reclutati” in Italia e, dietro versamento di somme di denaro, portati a Tbilisi per essere sottoposti a “cure” qui vietate. La procura palermitana, scriveva sempre Repubblica, aveva chiesto il rinvio a giudizio per i reati di associazione per delinquere e truffa, indicando come aggravanti “l’avere ingenerato il timore di un pericolo immaginario, ovverossia di non avere possibilità di guarigione se non sperimentando” il trattamento, e l’avere approfittato “dello stato di grave e irreversibile malattia dei pazienti con conseguente prostrazione e vulnerabilità psicologica”.

Dopo il ricovero, l presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, aveva parlato di “no vax”. La famiglia respinge però l’accusa nel colloquio a Repubblica: “Abbiamo perso tempo perché volevamo capire meglio, dopo le notizie contraddittorie su AstraZeneca”. Poi la bambina “era stata male, come accadeva ciclicamente, e avevamo posticipato per assisterla”. Nell’intervista al quotidiano, la donna racconta che la sua famiglia si stava “organizzando per vaccinarci tutti. Lancia un appello la mamma della piccola: “Dovete vaccinarvi per salvare i bambini e le persone fragili come lei che non possono farlo” e “chi non si vaccina per ideologia, abbia almeno la decenza di chiudersi a casa e non mettere a rischio gli altri”. “Aspettare mi è costato caro - osserva - ho già chiamato il medico di base per prenotare la prima dose. Non voglio rischiare che le mie figlie rimangano orfane. Il presidente Musumeci mi ha definita no vax, aggiungendo dolore a dolore. Sarebbe stato bello - dice - che si fosse esposto allo stesso modo quando con altre mamme lottavamo per avere un reparto di Malattie metaboliche o quando abbiamo chiesto la possibilità per mia figlia e i bambini con diagnosi infausta di avere le cure compassionevoli con le cellule staminali”.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.