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La programmatrice di 10 anni che sta attirando l'attenzione di tutta la Silicon Valley

Samaira Mehta (foto: screenshot social/Coderbunnyz)
Samaira Mehta (foto: screenshot social/Coderbunnyz)

La Silicon Valley intera non vede l’ora di offrirle un lavoro, ma le grandi compagnie dell’informatica dovranno aspettare un po’ prima di poterla assumere visto che oggi ha solo 10 anni. Stiamo parlando di Samaira Mehta, una programmatrice in erba che ha creato un gioco da tavola in grado di ottenere un enorme successo.

Il gioco si chiama CoderBunnyz ed è stato creato appositamente per insegnare ai bambini, giocando, a programmare sul computer. Una rivoluzione nel modo di pensare classico dell’informatica, che solitamente è introdotta agli adolescenti e non ai più piccoli, e che solitamente è insegnata… al computer, e non usando un gioco da tavolo.

Samaira ha già una carriera pazzesca, relativamente alla sua età. Ha già condotto 50 workshop, insegnando informatica a oltre 2000 bambini. Ha già ricevuto una lettera di complimenti dalla Casa Bianca nel 2016, quando aveva 8 anni e si era appena messa in testa di mettere in commercio Coderbunnyz. Il suo gioco è utilizzato già in centinaia di scuole statunitensi. La cosa più interessante è aver insegnato informatica a degli over 40 che lavorano in compagnie come Google, Microsoft, Intel e via dicendo.

Samaira Mehta (foto: screenshot social/Coderbunnyz)
Samaira Mehta (foto: screenshot social/Coderbunnyz)

Il suo gioco, adatto ai bambini dai 4 ai 104 anni, si chiama STEM e l’ha pensato sostanzialmente tutto da sola, con un piccolo incoraggiamento da parte di mamma e papà, anche loro lavoratori nel settore informatico. Lei programma sul computer da quando ha 6 anni e dunque si può definire una precoce imprenditrice; dopo aver vinto un premio nel 2016 è finita in un documentario di Cartoon Network. Da quel momento ha venduto oltre 1000 scatole del suo gioco, in vendita a 35 dollari al pezzo.

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Inoltre ha lanciato un’iniziativa con la quale si possono donare le scatole alle scuole. E ora vuole pure fare una versione del suo gioco con la quale programmare attraverso un’intelligenza artificiale. Difficile trovare una bambina più prodigio di così.

Il papà di Samaira le ha insegnato a programmare a sei anni, e così sta facendo con il suo altro figlio, Aadit.

Google le ha già sostanzialmente offerto un posto di lavoro, una volta che lei sarà uscita dal college. Ma Samaira, con spiazzante brillantezza, ha risposto che preferisce essere un’imprenditrice. Mentre per quanto riguarda Facebook ha incontrato Zuckerberg durante una festa di Halloween, quando si è messa in coda davanti a casa sua per ‘fargli dolcetto o scherzetto?’. Mark le ha dato dei cioccolatini, per la cronaca. Perché in fondo Samaira resta pur sempre una bambina.

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