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La protezione civile europea per la Turchia, partite 10 squadre

I sismografi di tutto il globo terrestre hanno registrato il sisma che ha colpito Turchia e Siria. Idem hanno fatto le cancellerie di mezzo mondo: dall'Asia al sudamerica passando per Bruxelles e New York, solidarietà e aiuti.

A Bruxelles si tengono riunioni ad hoc: subito chiamate dalla presidente di turno svedese. La Turchia ha attivato il meccanismo di protezione civile dell'Ue e l'Unione Europea ha risposto immediatamente mobilitando più di 10 squadre di ricerca e soccorso urbano da diversi Stati membri.

I polacchi partiti due ore dopo il disastro

I vigili del fuoco polacchi sono già partiti per la Turchia. Polonia, Francia, Spagna, Ungheria, Bulgaria, Grecia... l'elenco dei Paesi europei che hanno offerto assistenza immediata è lungo. Partire subito è di vitale importanza come ha spiegato il vice comandante dell'unità di soccorso polacca Marcin Płotica, vice comandante dell'unità di soccorso polacca: i polacchi erano pronti a partire "la nostra risposta è arrivata due, due ore e mezza dopo il terremoto."

L'Italia valuta di inviare l'esercito

Dall'Italia il ministro degli esteri Antonio Tajani ha annunciato nel primo pomeriggio che aiuti erano già partiti e la difesa valuta se inviare l'esercito.

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La Commissione europea ha inoltre messo a disposizione della Turchia e della Siria il suo sistema satellitare Copernicus per la mappatura dell'emergenza.

La solidarietà supera le divisioni diplomatiche

Per una giornata si dimentica il difficile momento storico con le relazioni internazionali tese, inquinate, dall'invasione russa dell'Ucraina e tutti si uniscono al cordoglio di un popolo devastato. La Russia offre aiuti "tutta l’assistenza necessaria" alle autorità turche e al presidente siriano Bashar Al-Assad. E lo stesso fa il presidente ucraino Volodym Zelensky, e chissà se in Turchia russi e ucraini si troveranno fianco a fianco nei soccorsi.

I russi sono già partiti proprio in soccorso di Aleppo che dopo la devastazione della guerra ora conosce la devastazione del terremoto con almeno 36 edifici crollati. Come Idlib e tutto il Kurdistan dove il terremoto ha squassato pure i campi profughi.

Israele ha inviato aiuti in Turchia ma anche a Bashar Al Assad, in Siria, richiesta, quest'ultima, inoltrata a Gerusalemme dai russi.