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La storia senza età: auguri a Gigi Buffon!

26 anni di carriera, 3 squadre di club, 707 presenze e 569 gol subiti (momentaneamente). Icona, storia, numero uno italiano che nei suoi anni di carriera ha diviso e divide tuttora il parere di molti, tra chi lo considera il più forte di tutti i tempi e chi, invece, non ne apprezza la storia privata, le controversie avuto nel mondo calcistico, i valori umani e caratteriali, prettamente rifiniti dallo spirito Juventus: ma questo è Gianluigi Buffon, che spegne oggi 43 candeline e sembra non aver ancora firmato per un ritiro dal campo, anzi. Sembra che Gigi, proprio in questi ultimi giorni, stia trattando il rinnovo con la Vecchia Signora, conosciuta tanti anni fa e di cui continuerà a difendere i pali, la storia e la fede.

Parma (1995-2001)

Buffon, numero uno del Parma | Claudio Villa/Getty Images
Buffon, numero uno del Parma | Claudio Villa/Getty Images

Citando i suoi trascorsi di campo, il Numero Uno della Juventus ed ex della Nazionale italiana inizia a difendere i pali a Parma, prima nelle Giovanili della squadra ducale e poi, in seguito alla chiamata di Nevio Scala, anche quelli della Prima Squadra. Curioso come in Emilia Gigi abbia trovato la sua dimensione da portiere dopo gli inizi da centrocampista: ad appena 14 anni si trovò a sostituire entrambi i portieri della rosa giovanile, infortunati, e da lì non smise di amare quei tre kegni che reggono la rete, da difendere e da conquistare, sulle orme del proprio idolo, il camerunese N'Kono. Esordì coi parmigiani il 19 Novembre 1995, incassando la prima rete la settimana successiva, da Ciro Ferrara, mentre conobbe le Coppe Continentali il 24 Settembre 1996, nella sconfitta contro i portoghesi del Vitoria Guimaraes in Coppa UEFA. Il primo e significativo passo verso la consacrazione avvenne nella stagione 1996-97, quando Buffon divenne il titolare inamovibile, per carattere e qualità tecniche, portando il Parma al secondo posto in Serie A e prendendosi la scena da Superman, suo nuovo soprannome.

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Primo decennio Juventus (2001-2011)

Buffon e la Juventus festeggiano per il ritorno in Serie A | New Press/Getty Images
Buffon e la Juventus festeggiano per il ritorno in Serie A | New Press/Getty Images

Ma i passi importanti, la storia vera e propria, le parate più emozionanti devono ancora arrivare: nel Luglio del 2001, Buffon diventa il calciatore italiano ed il portiere più costoso di sempre (record mantenuto fino al 2018 coi trasferimenti di Alisson e Kepa rispettivamente a Liverpool e Chelsea per 75 ed 80 milioni di euro), nonché l'acquisto più oneroso della storia della Juve, che lo preleva dal Parma per un totale di 105 miliardi di lire (75 di cartellino e 30 col prestito di Bachini, record mantenuto sino all'acquisto di Higuaìn nel 2016, per 90 milioni di euro). Ha inizio quindi un legame di sangue, un vincolo d'amore, un patto di fedeltà tra Gigi Buffon e la Juventus di Boniperti prima ed Agnelli poi: dal 2001 al 2011 è lui il titolare, diventando piano piano sempre più importante e protagonista nello spogliatoio, alle spalle solo della leggenda bianconera Alex Del Piero, di cui sarà vice-capitano ed erede legittimo. In questo decennio trionfa per 4 volte in Serie A, perde la finale di Champions League a Manchester, contro il Milan, pur venendo riconosciuto come il miglior portiere del torneo (primo della storia) e segue la propria Signora anche in Serie B, dove retrocede nel 2006 in seguito alla revoca dello Scudetto per i fatti legati a Calciopoli: il gesto di grazia, amore e celebrazione per questo storico gesto non si farà attendere dalla società, che acquisterà la prima pagina di ognuno dei tre quotidiani sportivi nazionali (Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport e Tuttosport) per citare «La tua maglia dice chi sei. La società, i compagni, i tifosi e i partner ringraziano Gigi Buffon per essere ancora e sempre il loro numero uno».
Seguiranno anni difficili sia per la Juventus, incapace di trionfare dopo il ritorno in massima serie, sia per Buffon, costretto a diversi forfait durante le stagioni più buie e deludenti per la squadra, complice acciacchi fisici e continui dolori alla spalla precedentemente infortunata.

2011-2018

Il capitano della Juventus alza uno dei 7 scudetti consecutivi vinti dal 2011 al 2018 | GIUSEPPE CACACE/Getty Images
Il capitano della Juventus alza uno dei 7 scudetti consecutivi vinti dal 2011 al 2018 | GIUSEPPE CACACE/Getty Images

Ma il ritorno di Antonio Conte in bianconero coincide con la rinascita psico-fisica di Gigi e della Juventus tutta: in veste di allenatore, il tecnico salentino porta la sua squadra alla vittoria di tre Scudetti consecutivi e due Supercoppe Italiane. Buffon diventa contemporaneamente capitano, dopo l'addio di Del Piero, ed alza in modo costante il trofeo che sancisce la vittoria dello Scudetto juventino: dal 2011 al 2018, infatti, con Conte prima e con Allegri poi, saranno 7 gli Scudetti consecutivi cuciti al petto delle maglie dei bianconeri, tutti con l'ausilio non indifferente di Superman tra i pali. Ma tutte le storie, prima o poi, finiscono e quella tra Buffon e la Juventus termina nel modo più amaro, struggente e difficile possibile: ai quarti di finale di Champions League il Real Madrid elimina i bianconeri grazie ad un rigore di Cristiano Ronaldo negli ultimissimi minuti di gioco, per il quale Buffon viene espulso, causa proteste. Non rinnoverà il contratto, svincolandosi ed approdando a Parigi.

Esperienza parigina (2018-19) e seconda giovinezza alla Juventus (2019-oggi)

Juventus v SPAL - Coppa Italia, Buffon titolare il giorno prima del suo 43° compleanno | Jonathan Moscrop/Getty Images
Juventus v SPAL - Coppa Italia, Buffon titolare il giorno prima del suo 43° compleanno | Jonathan Moscrop/Getty Images

Siamo nel Luglio 2018, quando viene prelevato a parametro zero dal Paris Saint Germain, dove vive una stagione difficile, alternandosi con Alphonse Areola e commettendo anche diversi errori decisivi (vedi quello agli ottavi di finale contro il Manchester United): Gigi sa che non è questo il destino tanto sognato, non è questo il luogo dove può ricevere lo stesso amore, lo stesso affetto, lo stesso calore ricevuto per 18 stagioni a Torino. Ed ecco, quindi, che sul finire della stagione 2018-19 dichiara di non proseguire il matrimonio coi parigini, riapprodando in maglia Juve. La scelta di maglia, numero 77, spiega come ormai egli abbia il ruolo di dodicesimo, di secondo portiere, alle spalle dell'ormai affermato polacco Szczęsny, ma comunque da assoluto protagonista in spogliatoio, dato il carattere forgiato, esperto e maturo. Il 21 Settembre 2019 compie il suo secondo esordio con la Juventus, poi la settimana dopo raggiunge il traguardo delle 903 partite disputate con squadre di club, superando il record stabilito precedentemente da Paolo Maldini: nei suoi due anni di bianconero, fino ad oggi, ha vinto altri due Scudetti, divenendo anche, in ambito europeo, l'unico calciatore ad aver disputato almeno una partita di Champions League per quattro decenni consecutivi. Storia!

Nazionale italiana (1997-2018)

Consacrazione mondiale | Alessandro Sabattini/Getty Images
Consacrazione mondiale | Alessandro Sabattini/Getty Images

La stessa storia scritta con la maglia della Nazionale italiana maggiore, indossata per la prima volta il 26 Settembre 1997, grazie alla convocazione del CT Cesare Maldini: dapprima è il vice sia di Pagliuca sia di Peruzzi, ma diventa presto il titolare quando sulla panchina italiana inizia a sedersi Dino Zoff, che di Numeri Uno se ne intende eccome. Si consacra definitivamente in Nazionale nel Mondiale 2006, quando grazie alle sue parate risulta decisivo nella vittoria dei nostri Azzurri e merita di ricevere il trofeo Yashin, quindi dedicato al miglior portiere del torneo mondiale. Non solo: secondo posto nella classifica generale del Pallone d'Oro, dietro al compagno d'avventure Fabio Cannavaro. Dopo l'esperienza europea col CT Donadoni, verrà confermato capitano degli Azzurri da Cesare Prandelli, disputando sia la Confederations Cup brasiliana del 2013, in cui l'Italia giunge terza, sia al suo quinto Mondiale, eguagliando il messicano Carbajal ed il tedesco Matthaus: nel 2015 tocca quota 150 presenze in maglia azzurra, con Conte CT, mentre nel 2017, in amichevole, raggiunge la soglia delle 1000 partite tra Nazionale e squadre di Club. Infine, il 17 Maggio 2018 dichiara il suo ritiro.

Alex Livesey/Getty Images
Alex Livesey/Getty Images

Storico, dunque, Super Gigi: calciatore con più presenze in Serie A, portiere col maggior numero di clean sheet nella storia della massima serie italiana, portiere con più partite consecutive senza subire reti (10) in campionato, calciatore ad aver vinto il maggior numero di campionati (10) e di Supercoppe italiane (7), competizione dove ha il maggior numero di presenze al pari di Dejan Stankovic (9). Infine, qualora non bastasse, Buffon detiene il record di minuti giocati con la maglia della Juventus ed è il giocatore ad aver vinto più trofei con questa maglia. In una carriera costellata da record, trofei, vittorie e numeri da capogiro, va sottolineato come Gigi non sia ancora pronto al ritiro: a 43 oggi, a detta di molti addetti ai lavori, egli ha ancora voglia di dimostrare, ha ancora fame di successo, ha ancora lo stesso carisma iniziale, che li ha permesso di essere guida, esempio e modello per tanti giovani colleghi e tanti compagni di spogliatoio. Mentalità, voglia, carattere e fame: auguri a Gigi Buffon, numero uno dei numeri uno!


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