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"La vita torna a scorrere", nuova fase della lotta al Covid in Cina

Passeggeri aspettano di imbarcarsi all'aeroporto di Pechino

PECHINO (Reuters) - La Cina si è preparata a una "nuova fase" nella battaglia contro il Covid-19 e i mercati finanziari si sono rafforzati dopo che Pechino ha abbandonato i controlli alle frontiere contro la pandemia, l'ultimo di una serie di allentamenti della politica "zero-Covid" che hanno lasciato il virus libero di circolare tra gli 1,4 miliardi di abitanti della Repubblica popolare.

La riapertura entrata in vigore ieri è uno degli ultimi passi nello smantellamento del regime "zero-COVID" della Cina, iniziato il mese scorso dopo le storiche proteste contro le restrizioni che hanno tenuto a bada il virus per tre anni, ma che hanno causato una diffusa frustrazione tra la popolazione e gravi danni alla seconda economia mondiale.

Si prevede che la mossa di Pechino di abbandonare la quarantena possa anche dare impulso ai viaggi in uscita, malgrado diversi paesi chiedano test negativi ai visitatori provenienti dalla Cina, cercando di contenere un'epidemia che sta travolgendo molti ospedali e crematori cinesi.

"La vita torna a scorrere" si legge in un editoriale dell'organo ufficiale del Partito comunista cinese, il Quotidiano del Popolo, in cui vengono elogiate le politiche del governo nei confronti del Covid, e in cui si afferma che la Cina è passata dalla "prevenzione del contagio" alla "prevenzione dei casi gravi".

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"Oggi il virus è debole, noi siamo più forti".

L'agenzia di stampa statale cinese Xinhua ha detto che il Paese è entrato in una "nuova fase" della risposta al coronavirus, citando l'esperienza nella prevenzione del virus, lo sviluppo dell'epidemia e l'aumento dei livelli di vaccinazione.

Gli alti funzionari della sanità cinese e i media statali hanno ripetutamente affermato che i contagi da coronavirus stanno raggiungendo il picco massimo in tutto il Paese e hanno minimizzato la minaccia rappresentata dalla malattia.

Questo è in netto contrasto con il precedente regime di quarantena e isolamento, in quanto la Cina ha gestito il virus come una malattia di "categoria A", come la peste bubbonica e il colera. La gestione del Covid da parte della Cina è stata declassata a "categoria B" nella giornata di ieri, malgrado molte restrizioni fossero già state abbandonate da diverse settimane.

Ufficialmente, la Cina ha riportato solo 5.272 decessi legati al Covid-19 l'8 gennaio, uno dei tassi di mortalità più bassi al mondo.

Ma l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha detto che la Cina sta sottovalutando la portata dell'epidemia e gli esperti sanitari internazionali stimano che più di un milione di persone nel Paese potrebbero morire a causa della malattia quest'anno.

Ignorando queste fosche previsioni, gli investitori scommettono che la riapertura della Cina contribuirà a rilanciare l'economia del paese, che vale 17.000 miliardi di dollari, e a rafforzare le prospettive di crescita globale.

Queste speranze hanno fatto salire le azioni asiatiche ai massimi di cinque mesi questa mattina, mentre lo yuan cinese ha raggiunto il livello più alto rispetto al dollaro da metà agosto.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)