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Lavoratori autonomi: le tutele e le falle dello Statuto

Dalla maternità ai compensi: ecco le novità previste dal nuovo documento elaborato dal governo

Il governo è al lavoro su due fronti: il piano contro la povertà e lo Statuto dei lavoratori autonomi. I due documenti dovranno essere approvati giovedì in consiglio dei ministri. I disegni di legge saranno collegati alla legge di Stabilità, che darà a questi provvedimenti una corsia preferenziale in Parlamento. Cerchiamo di capire di cosa si tratta.

PIANO CONTRO LA POVERTA'. Sarà un ddl delega al governo per potenziare e riordinare gli strumenti a sostegno dei più bisognosi, un bacino di utenza che secondo l'Istat ammonta a 4,1 milioni di italiani. La legge di Stabilità metterà a disposizione per questa fascia 600 milioni di euro per il Sostegno per l'Inclusione Attiva, e 220 milioni di euro per l'Asdi, assegno che scatta dopo la Nuova indennità di disoccupazione destinata a persone in condizione di bisogno.

Il governo firmerà con le fondazioni bancarie e il Terzo settore (non profit) un protocollo d'intesa per il finanziamento di progetti di contrasto dell'abbandono scolastico e per il miglioramento della qualità dell'istruzione nelle situazioni più disagiate. Sono previsti sostegni economici al progetto e tutor per gli studenti. Il budget destinato a questo protocollo è di 150 milioni di euro in tre anni. Per incentivare il progetto il governo concede un credito d’imposta col quale le fondazioni recupereranno fino a 100 milioni di euro.

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Gli organismi internazionali rimproverano l'Italia da anni per la mancanza di strumenti di intervento per le classi disagiate. Le risorse stanziate finora risultano insufficienti per i poveri italiani: gli 800 milioni di euro stanziati quest'anno equivalgono ad appena 200 euro in media a testa per i 4,1 milioni di poveri assoluti. Il governo dovrà riorganizzare anche il sistema di attribuzione: tuttavia la riforma interverrà sulle prestazioni future e non su quelle in essere, e non colpirà i disabili.

La delega sulla povertà prevede l'estenzione nazionale del Sostegno all'Inclusione Attiva, assegno sperimentato in 12 città italiane nel 2014, che conferirà fino a 400 euro al mese, a integrazione del reddito delle famiglie con Isee inferiore a 3.000 euro.

STATUTO DEI LAVORATORI AUTONOMI. Maternità, malattia e sostegni per le partite iva individuali e gli iscritti alla gestione separata dell'Inps (i collaboratori, per intenderci) sono il cuore di questo documento. Per questa fascia, la manovra di bilancio destinerà 10 milioni di euro per il 2016 e 50 milioni di euro per il 2017.

Si potranno detrarre tutte le spese per la formazione dall'imponibile fino a 10.000 euro l'anno. Tuttavia gli importi detraibili dovranno esser stati versati solo ad enti accreditati per essere rimborsati al lavoratore autonomo. Questo limite scende a 5.000 per le spese di certificazione professionale. L'assegno di maternità per 5 mesi non sarà più vincolato alla sospensione lavorativa, ma sarà erogato anche se la lavoratrice autonoma dovrà continuare a lavorare - come spesso avviene - per far fronte agli impegni presi.

Ci saranno norme di tutela contrattuale per impedire clausole vessatorie (come le modifiche unilaterali circa i compensi pattuiti) e ritardi nei pagamenti da parte dei committenti. Tuttavia su questo piano, la norma presenta delle falle. Infatti, nonostante vi sia obbligo formale di pagamento dopo 30 giorni, il riconoscimento dell'abuso scatterebbe solo dopo 90 giorni di mancato pagamento dopo l'emissione della fattura. L'attenzione del governo si concentrerà anche sullo smartworking, quello svolto senza postazione fissa: il lavoratore coinvolto dall'azienda a cui non verrà assegnata la classica scrivania in ufficio, dovrà ricevere un trattamento economico non inferiore a quello dei lavoratori dipendenti della stessa azienda, "a parità di mansioni svolte", e potrà usufruire dell’assicurazione sugli infortuni.

Per le malattie gravi, comprese quelle oncologiche, si potraà sospendere il pagamento dei contributi sociali fino a un massimo di due anni, recuperandoli poi con pagamenti rateizzati. Tuttavia proprio questo capitolo ha aperto una polemica feroce nei confronti del governo. Grazie all'azione di Daniela Fregosi, è stata avvita una campagna su Change.org che chiede l'inserimento di tutele più performanti in caso di gravi malattie, come quella che ha colpito l'autrice della petizione. Ad oggi, anche grazie alla campagna realizzata da Acta, l'associazione dei freelance in rete, il problema ha ricevuto notevole visibilità, ma il governo sembra non aver recepito il problema fino in fondo. Infatti, per questo capitolo, lo Statuto dei Lavoratori Autonomi prevede che la copertura economica per la degenza domiciliare mentre sono in atto le terapie oncologiche passi da 180 giorni a soli 60 giorni, periodo entro il quale non si conclude la maggior parte dei cicli di chemioterapia.

In Italia i lavoratori autonomi sono 5,4 milioni e tra loro ci sono figure molto diverse. A causa del crollo dei redditi degli under 45, in molti hanno difficoltà a sostenere i pagamenti delle 19 casse previdenziali private. Il governo sarà in grado di legittimare questi che oggi la legge rende - almeno sul fronte tutele - lavoratori di serie B?