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Le 10 donne manager più innovative in Italia

Si racconta la loro bellezza, la loro passionalità, ma raramente le loro incredibili doti da timonieri d'azienda


Quando si parla di Italia, oltre al buon cibo, si tirano spesso in ballo la buona musica e le donne. Di queste ultime però si esaltano spesso bellezza, attaccamento alla famiglia e buone doti culinarie, ma raramente si esaltano le doti da manager.Wired ha raccolto i dieci profili delle donne italiane che hanno contribuito ad innovare il management.

ANNA AMATI. Il suo motto è "Se non si aiutano i giovani, si muore". La vicepresidente di Meta Group lavora proprio su questo: da oltre vent'anni si occupa di venture capital e incubatori. È stata lei a portare in Italia il Global Entrepreneurship Congress nel 2015. Il suo grande impegno nel lavoro non le ha impedito di avere tre figli, oggi adolescenti, e di diventare architetto. Oggi è parte del Consiglio direttivo di Italia Startup ed è coordinatore italiano della Kaufmann Foundation.

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ORNELLA BARRA. Ha saputo portare le proprie competenze all'estero dove sono state valorizzate. Lavora nel campo farmaceutico in qualità di Vicepresidente di Walgreens Boots Alliance e presidente e chief executive di Global Wholesale and International Retail. La sua propensione per le attività filantropiche e le sue capacità manageriali, le sono valse una nomination nella classifica Fortune per le "50 donne d'affari più influenti" in Europa, Medio Oriente e Africa.

MARINA BERLUSCONI. Presidente di Fininvest, Gruppo Mondadori e membro del Cda Mediaset, Marina Elvira Berlusconi ha dedicato la sua vita ai mezzi di comunicazione. Nell'attesa di sciogliere il mistero intorno alla sua discesa in campo, al contrario della Barra, lei è stata inclusa nella classifica Fortune: è tra le 50 donne più influenti del mondo del 2013.

SILVIA CANDIANI. Il suo nome ha brillato in Microsoft. Oggi è General Manager Consumer Channel Group per l'area dell'Europa centrale e dell'Est: una promozione fruttata dal suo impegno nel campo dell'innovazione tecnologica. Il suo lavoro non le ha impedito di mettere al mondo due figli, praticare lo sci e andare in barca a vela.

ELENA DAVID. Wired la definisce "il CEO dei CEO" perché è presidente dell'Associazione italiana chief executive officer. Il suo nome è da sempre legato al mondo del turismo: infatti con lei è nato il brand UNA Hotel & Resorts, di cui oggi è amministratore delegato. In concomitanza con la nascita dei due figli, ha ricevuto la nomina di assistente dell'amministratore unico di Starhotels e poi, col secondo, la nomina di direttore generale di catena.

FABIOLA GIANOTTI. Quando fu annunciata la prima osservazione di una particella compatibile con il bosone di Higgs, il suo nome divenne famoso in tutto il mondo. Dall'auditorium del CERN emerse Fabiola Gianotti, la fisica italiana più nota in tutto il pianeta. Dal 1 gennaio 2016 dirigerà l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare con sede a Ginevra. Ha in comune con Samantha Cristoforetti il primato come donna a cui viene affidato l'incarico quinquennale. È diplomata al conservatorio, ha vinto l'Ambrogino d'oro, è membro dell'Accademia dei Lincei e, con Miuccia Prada, è nella classifica Forbes delle donne più influenti al mondo.

LAURA IRIS FERRO. Nome di peso nel campo delle biotecnologie, Laura Iris Ferro è da sempre in prima linea nella lotta alle malattie rare associate al tumore. Ha preso tra le mani la Crinos, una piccola azienda a conduzione familiare in crisi, e ha creato la Gentiu, una realtà di grande successo nel campo del biotech italiano.

EMMA MARCEGAGLIA. Oltre ad esser stata la prima donna al vertice di Confindustria e la prima presidente di BusinessEurope, Emma Marcegaglia può vantare numerosi successi. Ora è a capo dell'Eni ed è riuscita a coronare anche molti successi familiari e personali, tra cui il conseguimento del titolo di Cavaliere della Legion d’onore francese, per volontà dell’allora presidente Sarkozy.

MIUCCIA PRADA. Mentre i brand nati in Italia stanno svendendo le loro imprese, Miuccia Prada è una delle soldatesse indefesse del Made in Italy. Ha portato l'azienda di famiglia ai vertici della moda internazionale, applicando ad un business vecchio di secoli, un approccio innovativo, sia nella creazione dei modelli sia nella vendita degli stessi. L'idea di abbinare agli store del marchio i grandi nomi del design e dell'architettura è stata la sua. Il suo nome ricorre spesso nelle classifiche di Forbes.

LUCREZIA REICHLIN. L'economista, ora docente della Londond Business School, è stata fino al 2008 direttore generale alla Ricerca alla Banca centrale europea. Oltre alla docenza, la Reichlin è un'editorialista del Corriere della Sera e membro del consiglio d'amministrazione di Unicredit. I suoi modelli econometrici sono oggi utilizzati da banche e investitori privati in tutto il mondo.