Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 3 hours 41 minutes
  • Dow Jones

    37.775,38
    +22,07 (+0,06%)
     
  • Nasdaq

    15.601,50
    -81,87 (-0,52%)
     
  • Nikkei 225

    36.818,81
    -1.260,89 (-3,31%)
     
  • EUR/USD

    1,0628
    -0,0018 (-0,17%)
     
  • Bitcoin EUR

    58.074,63
    -305,91 (-0,52%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.265,31
    +379,77 (+40,76%)
     
  • HANG SENG

    16.065,64
    -320,23 (-1,95%)
     
  • S&P 500

    5.011,12
    -11,09 (-0,22%)
     

Le vacanze sono finite: il greggio sale, la benzina scende

Le vacanze sono finite: il greggio sale, la benzina scende

Una sorta di aumento al contrario. Il prezzo del Brent, ossia del greggio sui mercati europei, ha iniziato a risalire, anche se resta abbondantemente sotto i 50 dollari al barile. Aumenta anche il pieno al distributore? Macché. Anzi, sulla rete autostradale, si sono registrati anche lievi ribassi dei prezzi.

Il mistero è subito spiegato: meno richiesta, prezzi più bassi. In America gioca un ruolo importante la “driving season”, la stagione estiva che vede gli americani spostarsi in auto per le vacanze. Petrolio e carburanti sono due mercati differenti. Anche se aumenta o cala il prezzo al barile, quello finale dipende da molti altri fattori.

Ci sono i costi di raffinazione, la manodopera, costi di lavorazione, trasporto e distribuzione, oltre alle accise s’intende. Questi costi variabili incidono in maniera significativa sul prezzo finale che l’automobilista paga per il pieno. Per rendere meglio l’idea, se i prezzi al barile salissero del 30 cento, non è detto che l’aumento si verifichi anche al distributore. A completare il prezzo della benzina ci sono le tasse che pesano per il 70 per cento.