A letto con febbre e mal di gola. E’ il virus che anticipa l’influenza. Quando vaccinarsi
Chi è finito a letto in questi giorni non è stato colpito dall’influenza. Il virus stagionale arriverà a novembre, con il picco atteso nei mesi seguenti. L’anno scorso sono stati colpiti 5 milioni e 400mila persone e quest’anno il numero non dovrebbe discostarsi di molto.
I virus parainfluenzali
Ogni anno i virus parainfluenzali, quelli che precedono la diffusione dell’influenza, colpiscono tra il 4 e il 12 per cento della popolazione. Causano problemi alle vie respiratorie con tosse, mal di gola e raffreddore con un po’ di febbre. Si guarisce in 3-4 giorni senza necessità di assumere farmaci specifici. Sconsigliato, oltre che inutile, l’antibiotico.
L’influenza
All’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza, capo dipartimento malattie infettive non si aspetta sorprese, “almeno a giudicare da come l’influenza si è comportata nell’emisfero australe dove si è già manifestata”. Resta da capire se manterrà le stesse caratteristiche anche in Occidente.
I sintomi
L’influenza stagionale si porta dietro sempre gli stessi sintomi: febbre improvvisa, anche alta, tosse e mal di gola, brividi, dolori muscolari, inappetenza. La cura migliore è restare a riposo, non servono antibiotici tranne che nelle forme con complicanze.
Il vaccino
Le Regioni stanno per avviare le campagne di vaccinazione con offerta gratuita alle persone da proteggere in via prioritaria: anziani sopra i 65 anni, donne nel secondo e nel terzo mese di gravidanza, bambini e adulti da 6 a 65 anni con patologie croniche, operatori di servizi pubblici, forze di polizia e Vigili del fuoco, veterinari. L’anno scorso si è vaccinata sola la metà degli anziani, ancora meno le donne in gravidanza.
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