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L'EUR/USD frena: verso un cambio di rotta? La view degli esperti

Dopo i forti rialzi delle ultime giornate, arriva una frenata anche per l'euro-dollaro che durante la scorsa notte ha superato frazionalmente la soglia di 1,23, salvo poi fare retromarcia. Il cambio continua ad indietreggiare in queste ore, muovendosi in direzione di quota 1,223, mantenendosi comunque sui massimi da oltre tre anni.

Diversi sono i motivi che hanno alimentato la corsa al rialzo della moneta unica e che l'hanno portata a guadagnare circa il 3% da inizio anno. Gli analisti di Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) citano gli sviluppi politici positivi in Germania, un atteggiamento più falco delle attese da parte della BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) e una serie di dati macroeconomici eccezionalmente forti.

Cosa sta frenando l'ascesa dell'eur-usd nelle ultime ore

A frenare intanto l'ascesa dell'euro-dollaro contribuiscono in primis le prese di profitto, ma anche alcune indiscrezioni che arrivano dalla Germania, dove il progetto di formazione di un nuovo Governo di coalizione con la Cdu della Merkel non è stato accolto con favore da alcuni membri del partito di Schulz (Sao Paolo: R2:SHUL3S.SA - notizie) .

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Ad appesantire nelle ultime ore la moneta unica sono anche le dichiarazioni del vicepresidente della BCE, Vitor Constancio, il quale in un'intervista a Repubblica ha palesato la necessità di un aggiustamento della forward guidance dell'Eurotower se l'economia dell'area euro continuerà a crescere e l'inflazione a convergere verso l'obiettivo prefissato.

Intanto la moneta unica è senza dubbio aiutata da una debolezza persistente del dollaro, dietro la quale secondo gli strategist di Kb Asset Management ci sono diverse ragioni, sia politiche che economiche, a partite dal rischio che il Governo statunitense non riesca ad approvare il nuovo bilancio.

La BCE potrebbe presto impensierirsi per la forza dell'euro

La forza dell'euro al momento non sembra preoccupare la BCE, come emerso dalla lettura dei verbali dell'ultima riunione di politica monetaria tenutasi a dicembre. Alcuni analisti pensano pensano che l'Eurotower potrebbe presto impensierirsi, come spiegato da Andreas Steno Larsen, global strategist di Fx. Quest'ultimo segnala che il cross è ben oltre la soglia degli 1,17 fissata dalle previsioni dello staff della BCE e un ulteriore apprezzamento del 5% potrebbe provocare un calo dell'inflazione dello 0,5% nel 2019.

Non diversa la view dei colleghi di Societè Generale, i quali prevedono che il Board guidato da Draghi potrebbe presto provare a correggere la traiettoria dell'euro-dollaro se questo non dovesse riportarsi verso area 1,2 nelle prossime settimane, visto che l'apprezzamento della moneta unica potrebbe minacciare il ritorno dell'inflazione al target del 2% fissato dalla BCE.

Le previsioni degli analisti sull'andamento dell'euro-dollaro

Gli economisti di Societè Generale però affermano che è molto difficile non sostenere che il mercato rimanga lungo ed estremamente rialzista sull'euro, per quanto una pausa sembri ragionevole nel breve.
A scommettere su un ulteriore rialzo della moneta unica sono gli analisti di Fx Knowlegde, i quali affermano che i rischi politici dovrebbero mantenersi bilanciati tra Europa e Stati Uniti nel primo trimestre di quest'anno. A ciò si aggiunga che indicazioni positive sul fronte macro sono più probabili in Europa che in America, visto che sull'opposta sponda dell'Atlantico il ciclo economico si trova ad uno stadio più avanzato.

A detta di ING non è facile prevedere l'andamento dell'euro, ma la casa olandese avverte che ci potrebbe essere il rischio di sottostimare il trend ribassista del dollaro. Gli analisti prevedono che il cambio prima consoliderà e poi si spingerà ancora in avanti, con la possibilità di assistere ad un rally della moneta unica a marzo, quando la situazione politica in Italia sarà più tranquilla e quando la BCE ridurrà ulteriormente il quantitative easing.

A vedere un ulteriore indebolimento del dollaro sono anche i colleghi di Scotiabank, secondo cui la corsa al ribasso non è conclusa. Non la pensano così gli esperti di Commerzbank (Xetra: CBK100 - notizie) che definiscono ingiustificato il recente rally dell'euro-dollaro. L'idea è che gli investitori non dovrebbero voler spingere la moneta unica verso livelli che potrebbero impattare negativamente sulla crescita economica. In quest'ottica Commerzbank si aspetta che il cambio euro-dollaro possa gravitare nel medio periodo intorno a quota 1,2.

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