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L'Europa non riesce a risollevarsi. Banche sotto stress a Milano

La nuova settimana si è aperta con una seduta contrastata per le Borse asiatiche con i listini cinesi a due velocità. Lo Shanghai Composite è salito dell'1,45%, mentre l'Hang Seng si è fermato poco sotto la parità con un calo dello 0,16%, segnalando che la Banca Centrale cinese ha deciso di svalutare dello 0,9% lo yuan.
Bene (Londra: 0N6T.L - notizie) la conclusione della Borsa giapponese che ha visto il Nikkei 225 terminare gli scambi in rialzo del 2,39% dopo il tonfo di venerdì scorso seguito ai risultati del referendum nel Regno Unito.

In rosso le Borse europee che dopo un avvio in calo hanno cercato di risalire la china, fallendo però nel loro intento. Il Cac40 e il Ftse100 scendono rispettivamente dell'1,33% e dell'1,36%, seguiti dal Dax30 che arretra dell'1,39%.
Non sono emerse novità di rilievo dalle elezioni di ieri in Spagna, dove la situazione politica appare ancora frammentata, malgrado i popolari abbiano guadagnato terreno rispetto alle elezioni di dicembre scorso.

Per la seduta odierna non sono previsti dati macro di rilievo in Europa e gli investitori mostrano ancora indecisione e incertezza in attesa di vedere quali potranno essere le mosse delle autorità politiche e monetarie a sostegno dei mercati dopo lo shock legato alla vigilia della Brexit.

In rosso anche Piazza Affari dove il Ftse Mib ha tentato di recuperare terreno in direzione dei 16.000 punti, salvo poi cambiare direzione di marcia e presentarsi ora a ridosso dei 15.500 punti, con un rosso dell'1,6%.

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I principali responsabili di questo ribasso sono ancora i titoli bancari, poco aiutati dalle indiscrezioni secondo cui il Governo italiano potrebbe iniettare 40 miliardi di euro nel sistema finanziario.
Banca Monte Paschi affonda di quasi il 7%, tallonato da Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che perdono il 6,66% e il 6,55%, mentre Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) viaggiano in flessione del 6,21% e del 6,02%.
In calo del 5,47% Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) , seguito da Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) che arretra del 5,11% in attesa del piano industriale al 2020 che sarà presentato oggi.

Il netto ribasso accusato venerdì scorso dal petrolio sembra essere stato già pagato prima del week-end dai titoli del settore oil. Oggi ENI avanza del 2,04% ed è la migliore blue chips, seguito da Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) che sale dell'1,37%, mentre non riesce a fare altrettanto Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) che perde l'1,19%.

Spunti positivi per alcune utility come Terna (Amsterdam: TX6.AS - notizie) che guadagna l'1,81%, insieme ad Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) che avanza dell'1,66%, mentre Snam (Amsterdam: QE6.AS - notizie) e A2A (Other OTC: AEMMF - notizie) crescono dell'1,21% e dello 0,92%.

Sul fronte macro Usa per oggi si segnala il dato relativo alla bilancia commerciale che a maggio dovrebbe mostrare un peggioramento da 57,5 a 59,5 miliardi di dollari, mentre l'indice PMI servizi elaborato da Markit (NasdaqGS: MRKT - notizie) a giugno nella versione preliminare è atteso in rialzo da 51,3 a 51,9 punti.
Oggi inizia il forum delle Banche Centrali in occasione del quale è previsto anche un discorso del numero uno della Fed, Janet Yellen.

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