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L'hotel "no mask" non è un caso. Trento e Bolzano campioni boh-vax

- (Photo: getty - agenas)
- (Photo: getty - agenas)

Chiude l’hotel ‘no mask’ Cavallino Bianco di San Candido, in provincia di Bolzano, Trentino-Alto Adige. La stessa regione che conta la percentuale di popolazione vaccinata tra le più basse d’Italia: stando all’ultimo monitoraggio (aggiornato al 2 agosto) sul piano di immunizzazione anti-Covid realizzato da Agenas, in nessuna fascia di età le province autonome di Bolzano e Trento riescono a fare meglio della media nazionale e in molte sono addirittura fanalino di coda con percentuali lontane dalle altre zone del Bel Paese, ormai vicine al 60% di popolazione protetta.

I numeri parlano chiaro. A Trento il 57,03% dei cittadini ha ottenuto la prima dose contro una media nazionale al 62,96%. Bolzano, invece, è al 54,17%. Per quanto riguarda il ciclo vaccinale completo: nella provincia autonoma di Trento, solo il 44,31% di residenti ha ottenuto anche la seconda dose. Segue Bolzano, fermo al 47,52% di popolazione che ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino. La media italiana è invece al 52,98%.

- (Photo: agenas)
- (Photo: agenas)

Nelle ore in cui si parla molto di vaccinazione del personale scolastico, il Trentino registra il 76,84% di popolazione protetta con la prima dose, molto al di sotto della media nazionale che è all′84,94%. L’Alto Adige è fermo al 62,33%. Per quanto riguarda la protezione con ciclo completo di professori e altre professionalità della scuola, Trento è quartultimo in Italia con il 62,71%, al di sotto della media nazionale che è al 79,27%. L’Alto Adige è terzultimo al 53,77%.

- (Photo: agenas)
- (Photo: agenas)

Ma a cosa sono i ritardi e le lentezze in una regione che, secondo diverse rilevazioni, è tra ai primi posti in Italia per efficienza del sistema sanitario? Le motivazioni sono di diversa natura: dallo scetticismo della popolazione nei riguardi dei vaccini fino alle recenti difficoltà logistiche legate alle prenotazioni.

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Il fatto che il territorio non sia caratterizzato da una spiccata fiducia nei confronti dell’immunizzazione anti-Covid è dimostrato dal lentissimo calo della percentuale di operatori sanitari ancora non vaccinati. In Alto Adige sono ancora 2.191. “L’Alto Adige è sempre stata una provincia a forte tendenza antivaccinista. Già nel 2014 si rilevava che il tasso di vaccinazione per il morbillo era al 68%. Su tutte le vaccinazioni obbligatorie si mantiene sempre più basso rispetto al resto d’Italia”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata al sito Sanità Informazione Claudio Volanti, presidente dell’Ordine dei Medici di Bolzano.

Allo scetticismo della popolazione, nelle scorse settimane, in Alto Adige si sono aggiunti problemi logistici: la prenotazione online era stata infatti sospesa per problemi di privacy e ripristinata a partire dal 30 luglio. Per avere accesso al vecchio sistema bastava infatti inserire il codice fiscale, senza bisogno di digitare anche il numero di tessera sanitaria come accade in altri sistemi regionali. Si era creato così un problema di accesso ai dati.

Florian Zerzer, direttore generale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, si è dichiarato dispiaciuto per il fatto che, proprio in una fase di aumento delle richieste, sia stato necessario aggiornare il sito dedicato alle prenotazioni online per le vaccinazioni rendendolo inaccessibile per alcuni giorni: “Abbiamo lavorato il più rapidamente possibile per reintrodurre questa modalità di prenotazione e ce l’abbiamo fatta... Soprattutto i giovani, molti dei quali ora si stanno prenotando, apprezzano il fatto di poter fissare l’appuntamento online da casa o mentre sono in viaggio, a qualsiasi ora del giorno o della notte. Era quindi importante per noi ripristinare il prima possibile questo servizio”.

Intanto gli sforzi per sostenere la campagna vaccinale continuano. Con l’obiettivo di convincere i tanti indecisi, in queste settimane l’azienda sanitaria dell’Alto Adige ha sperimentato per esempio i VaxBus: autobus attrezzati come veri e propri centri vaccinali che, senza bisogno di prenotazione, fanno tappa nei comuni della provincia per raggiungere cittadini e cittadine non ancora vaccinati. Dall’accettazione al colloquio anamnestico, fino alla somministrazione: tutto avviene a bordo del VaxBus.

″È fondamentale non perdere tempo perché, rispetto a come andranno le cose in autunno, dipenderà in larga misura da quanti di noi saranno stati immunizzati per allora”, ha sintetizzato l’assessore provinciale alla Salute di Bolzano Thomas Widmann.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.