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Esplosioni a Beirut, si aggrava il bilancio: "Almeno 135 morti"

E’ salito a 135 morti e 5.000 feriti il tragico bilancio delle due esplosioni avvenute nel tardo pomeriggio di martedì nei pressi del porto di Beirut, in Libano. Lo rende noto il canale all news libanese Al Manar TV, che cita fonti governatve.

SFOGLIA LA GALLERY: Le terribili immagini di Beirut dopo le esplosioni

A provocare le esplosioni, che hanno devastato la città, è stato un incendio in un deposito nel porto della capitale dove erano immagazzinate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, sequestrate nel 2014 da una nave. Lo ha riferito il presidente Michel Aoun, citato dalla Bbc online, dopo una riunione d'emergenza del Supremo consiglio della Difesa nel palazzo presidenziale di Baabda.

VIDEO - Cos’è il nitrato d’ammonio?

È "inaccettabile", ha scritto Aoun in un tweet, che 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio fossero tenute immagazzinate in condizioni non sicure. Un'inchiesta è in corso per appurare cosa abbia provocato l'esplosione.

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Il ministro della salute libanese Hamad Hasan - citato dai media locali - consiglia a chiunque possa di andare via da Beirut. Il politico afferma infatti che materiali pericolosi sprigionatisi nell'aria dopo le deflagrazioni potrebbero avere effetti a lungo termine mortali.

VIDEO - Beirut, la città si sveglia dopo l’esplosione

“In 300 mila rimasti senza casa”

Oltre 300 mila persone sono rimaste senza casa a seguito delle esplosioni al porto di Beirut. Lo ha detto il governatore della città precisando che, secondo una prima stima, i danni materiali ammontano a oltre tre miliardi di dollari. Lo scoppio ha causato gravi danni in circa la metà del territorio cittadino.

Oltre 100 dispersi

Le deflagrazioni hanno causato anche il crollo di un edificio di tre piani e si cercano persone intrappolate sotto le macerie. “Le nostre squadre sono ancora impegnate in operazioni di ricerca e salvataggio nelle zone circostanti” al luogo delle esplosioni, ha fatto sapere in una nota la Croce Rossa libanese. Secondo il governatore di Beirut, Marwan Abboud, citato dai media locali, risultano ancora più di 100 dispersi.

I video diffusi online mostrano una prima esplosione vicino a un grande edificio, che causa una colonna di fumo; pochi secondi dopo, nello stesso luogo, una grande detonazione solleva un enorme fungo di fumo e un'onda d'urto nella città.

VIDEO - Libano: due potenti esplosioni a Beirut nella zona del porto

Quasi tutte le vetrine dei quartieri di Hamra, Badaro e Hazmieh, nella parte orientale di Beirut, sono state distrutte, così come le finestre delle auto che sono state abbandonate per le strade con gli airbag gonfiati.

Le tensioni nel Paese

L'esplosione è avvenuta in un momento di fortissime tensioni in un Paese travolto da una crisi economica disastrosa, con gli scontri di confine che si sono riaccesi negli ultimi giorni tra Israele e le milizie filo-iraniane di Hezbollah, e la sentenza del processo, attesa il prossimo venerdì, per l'uccisione nel 2005 in un attentato sul lungomare di Beirut dell'ex primo ministro Rafic Hariri e altre 21 persone.

Governatore Beirut: “Sembrava Hiroshima”

"Beirut è una città distrutta" e le esplosioni di oggi sembravano "Hiroshima": lo ha detto a una emittente libanese, trattenendo a stento le lacrime, il governatore di Beirut, Marwan Aboud, definendo quanto accaduto "un disastro nazionale senza precedenti".

Aboud si è recato sul luogo dell'esplosione rivelando che tra i dispersi vi sarebbero numerosi vigili del fuoco accorsi sul posto per spegnere l'incendio conseguente alla prima esplosione.

Esplosione pari a una sisma di 4,5 gradi

Per il Centro sismologico giordano, l’esplosione è stata "pari a una scossa con una forza di 4,5 gradi della scala di Richter". Lo riferisce l'emittente radiofonica Voice of Lebanon, sottolineando che anche "gli abitanti di Cipro (isola nel Mediterraneo che dista circa 200 chilometri dalla capitale libanese) hanno avvertito la scossa".

VIDEO - Beirut, le fiamme poi il boato

Fonti Difesa Israele: “Nessun coinvolgimento nelle esplosioni”

Fonti della Difesa israeliana, citate dal Jerusalem Post, hanno escluso ogni coinvolgimento nelle esplosioni. Da parte loro fonti del gruppo libanese Hezbollah hanno fatto sapere all'emittente libanese OTV che "non è vero" che le esplosioni siano state state causate da un attacco israeliano a un proprio deposito di armi.

Le reazioni internazionali

Grande preoccupazione è stata espressa nelle prime reazioni internazionali a quanto accaduto.

"L'Italia è vicina agli amici libanesi in questo momento tragico. I nostri pensieri vanno alle famiglie delle vittime, a cui esprimiamo il nostro profondo cordoglio, e alle persone ferite, a cui auguriamo una pronta guarigione", ha sottolineato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio mentre la Farnesina è al lavoro, con l'Unità di Crisi e l'Ambasciata in Libano, per assistere i connazionali nel Paese e monitorare la situazione.

Mentre la Casa Bianca ha fatto sapere che sta seguendo da vicino la situazione, il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian, che nei giorni scorsi si è recato in visita a Beirut, ha detto che la Francia "sarà sempre al fianco del Libano" ed è pronta a fornire qualsiasi tipo di assistenza.

VIDEO - Beirut, la devastazione dopo l'esplosione