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Libia, autonomisti Cirenaica formano compagnia petrolifera

TRIPOLI (Reuters) - Un movimento autonomista nella Libia orientale ha annunciato ieri di avere formato una compagnia petrolifera regionale per iniziare a vendere greggio, dopo avere preso il controllo di diversi porti, in una aperta sfida al governo di Tripoli. L'annuncio, assieme al progetto di creare una banca centrale nell'est del Paese, la Cirenaica, è un duro colpo per il premier Ali Zeidan, che sta cercando di riaprire i terminal petroliferi e gli impianti di estrazione finora controllati da un mix di milizie, esponenti delle tribù e amministratori in cerca di un'investitura politica o di un salario migliore. Il premier Zeidan ha detto che i blocchi dei miliziani potrebbero costringere l'Italia a comprare gas e petrolio altrove. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha detto giovedì scorso a Repubblica Tv che l'Eni sta "valutando se chiudere i pozzi". La compagnia italiana, contattata da Reuters, non ha voluto commentare. La produzione di petrolio in Libia è ben al di sotto degli 1,25 milioni di barili al giorno di prima della guerra che ha rovesciato Muammar Gheddafi nel 2011 e Zeidan ha detto che il Paese potrebbe avere difficoltà nel coprire le spese pubbliche dal mese prossimo. In Cirenaica tribù e milizie stanno cercando di attivare un sistema federale di governo, spartendosi il potere con l'ovest e la regione del Fezzan a sud. "Abbiamo creato una azienda chiamata Libya oil and gas group", ha detto a Reuters il primo ministro dell'autoproclamato governo della Cirenaica Abd-Rabbo al-Barassi, aggiungendo che la compagnia petrolifera dovrebbe avere sede a Tobruk, che ospita il porto di Hariga dove i miliziani hanno impedito venerdì scorso alle petroliere affittate dal governo di caricare 600.000 barili di greggio diretti in Italia. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia