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Limiti al contante, la Bce bacchetta il governo Conte

Limiti al contante, la Bce bacchetta il governo Conte
Limiti al contante, la Bce bacchetta il governo Conte

La stretta sull’uso del contante che scatterà il prossimo mese di luglio, abbassando da 3mila a 2mila euro il limite dei pagamenti cash, ha sollevato più di una perplessità in Bce.

La misura, che prevede un ulteriore abbassamento a 1.000 euro dal 2022, potrebbe dimostrarsi solo in parte efficace nel contrasto dell’evasione fiscale e dei rischi di riciclaggio. Inoltre, rischierebbe di tagliare fuori dal circuito dei pagamenti un’ampia fascia di popolazione.

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Così, la Bce ha inviato una lettera al governo Conte per chiedere delucidazioni. Secondo l’istituto, infatti, l’Italia avrebbe dovuto per prima cosa comunicare la sua decisione e la nuova misura rischia di tagliare fuori la parte più debole della popolazione che non ha accesso a conti bancari perché non può permetterselo.

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Nella lettera inviata per conoscenza al governatore di Bankitalia Ignazio Visco e al commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni, si ricorda che la possibilità di pagare in cash è “particolarmente importante per taluni gruppi sociali” e che il contante “è rapido, agevola il controllo sulla spesa” e costituisce l’unico mezzo di pagamento che “non consente legalmente di imporre tariffe per il suo utilizzo”.

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In più, “i pagamenti in contanti non richiedono un‘infrastruttura tecnica funzionale con i relativi investimenti, sono sempre disponibili” e “agevolano l’inclusione dell’intera popolazione nell’economia consentendole di regolare, in tal modo, qualsiasi tipo di operazione finanziaria”.