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Liti con il fisco, il governo studia una sanatoria

In Italia ci sono troppi processi tributari. Per la precisione 468.839 pendenti al 31 dicembre 2016. Il governo sta studiando un modo per alleggerire una situazione che rischia di appesantire troppo la macchina. Il valore dei processi pendenti è di 32 miliardi di euro. Il viceministro all’Economia, Luigi Casero, lancia la proposta di rottamare le cause tributarie pendenti per abbattere l’arretrato. E’ una risposta alla richiesta di “provvedimenti emergenziali” da parte del primo presidente in Cassazione, Giovanni Canzio.

“Nell’ottica dell’abbattimento dell’arretrato – ha affermato Casero – stiamo pensando alla definizione delle liti pendenti basata sui principi della rottamazione delle cartelle esattoriali che possa consentire di abbattere il contenzioso pendente in tutti i gradi di giudizio”. Il progetto di riforma al momento è all’esame del Senato ma è ancora in corso di definizione. Tra le novità che potrebbero essere introdotte c’è l’innalzamento della soglia per la mediazione extragiudiziale delle piccole liti tributarie, che è attualmente di 20mila euro, potrebbe passare a 50mila euro. Allo studio anche l’istituzione di una sezione tributaria bis composta da 50 giudici ausiliari.

L’ipotesi di alzare il tetto per la mediazione a 50mila euro ha già trovato molti consensi. La mediazione ha riguardato il 53 per cento dei 114mila casi in totale nel 2016. Dal 2012 a oggi, su 443mila procedimenti di mediazione tributaria ben 242mila si sono risolti senza andare in giudizio. I nuovi ricorsi calano del 20 per cento: nel 2016 sono stati 85mila contro i 107mila dell’anno precedente. L’anno scorso solo il 9,1 per cento dei ricorsi in Cassazione si è concluso con una vittoria del contribuenti. Un motivo in più per valutare la possibilità della mediazione extragiudiziale che potrebbe essere presto valida per liti fino a 50mila euro.