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Londra, l'attentatore è Usman Khan: già condannato per terrorismo

Usman Khan
Usman Khan

Aveva 28 anni e si chiamava Usman Khan l'attentatore che nel pomeriggio di venerdì 29 novembre, sul London Bridge, ha accoltellato i passanti uccidendone due e ferendone gravemente altri tre, prima di essere neutralizzato dai passanti e poi ucciso a sua volta dagli agenti di polizia.

Il giovane, di origine pakistana, era stato arrestato nel 2012 assieme ad altre otto persone vicine ad al-Qaeda. Era stato rilasciato in libertà vigilata l'anno scorso, dopo aver scontato sei anni per reati di terrorismo: il gruppo di cui faceva parte all’epoca voleva addirittura far saltare in aria la Borsa piazzando una bomba nelle toilette.

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Diversi media britannici hanno riferito che, durante l’attentato di venerdì, indossava un braccialetto elettronico alla caviglia e stava frequentando un programma carcerario di rieducazione. Pare che l'attacco sia iniziato proprio nella Fishmongers' Hall dove si svolgeva la conferenza di Learning Together, un'organizzazione con sede a Cambridge che lavora nell'istruzione dei carcerati. Qui l'uomo avrebbe minacciato di far saltare in aria l'edificio, per poi darsi alla fuga.

Khan era stato condannato e rilasciato a dicembre 2018 "su licenza", il che significa che avrebbe dovuto soddisfare determinate condizioni o sarebbe tornato in carcere.

SFOGLIA LA GALLERY: Panico a Londra: spari sul London Bridge

I precedenti

I nove arrestati nel 2012 provenivano da Stoke-on-Trent, Cardiff e Londra. Nella sentenza di condanna, il giudice Justice Wilkie li descrisse come fondamentalisti islamici vicini ad al-Qaeda. Nelle loro abitazioni vennero trovate diverse pubblicazioni jihadiste tra cui una dal titolo molto esplicito: “Come fare una bomba nella cucina di tua madre”. Tre del gruppo furono condannati per terrorismo.

Nell’inchiesta che portò Khan all’arresto nel 2010 venne trovata anche una lista di obiettivi tra cui l’ambasciata Usa, la casa dell’allora sindaco Johnson e di alcuni rabbini. I nove avevano anche fatto delle perlustrazioni nei pressi di Westminster per vedere se fosse ipotizzabile un attentato. E avevano preso in considerazione di spedire cinque bombe per posta alla sinagoga di Londra e alla sede della Chiesa di Scientology.

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L’attentato sul London Bridge

Usman Kahn, armato di coltello, ha aggredito alcuni passanti sul London Bridge, uno dei luoghi simbolo della capitale britannica, prima di essere ucciso dalla polizia. Due degli accoltellati sono morti mentre dieci sono le persone rimaste ferite, alcune in modo grave.

L'allarme è stato dato verso le 14 locali, le 15 in Italia, con l'intervento immediato di diverse pattuglie di agenti, mentre alcuni passanti si sono muniti di coraggio e hanno immobilizzato l'aggressore, che poi è morto a causa delle ferite riportate dagli spari degli agenti. Il killer indossava un giubbotto esplosivo che, solo dopo i primi test, gli investigatori hanno individuato come fasullo.

La polemica

Usman Khan "aveva scontato solo metà della sua pena, è chiaro che il sistema non funziona" - ha detto Boris Johnson sul luogo dell'attacco di venerdì. "Non ha senso per la società che persone condannate per terrorismo e criminali violenti godano di scarcerazioni anticipate" "Ogni anno di condanna va scontato", ha insistito il premier.

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