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Lse-Deutsche Boerse, dopo Brexit spinta per maggior ruolo Francoforte

FRANCOFORTE (Reuters) - La Germania e la Banca centrale europea stanno spingendo perchè Deutsche Boerse e London Stock Exchange una volte completata la fusione diano un ruolo di maggior peso a Francoforte rispetto a Londra, visto il divorzio della Gran Bretagna dall'Unione europea.

Lo riferiscono persone a conoscenza del dossier. Per come stanno ora le cose, Londra dovrebbe essere la sede della holding principale del nuovo gruppo e del board ma la Brexit potrebbe cambiare il programma a favore di Francoforte.

"La Germania dovrebbe avere una forte presa regolatoria della holding del gruppo che nascerà dal matrimonio delle due borse", afferma un regolatore tedesco, che ha il potere di bloccare il deal. "Questo sarebbe possibile soltanto se la holding fosse basata interamente in Germania o avesse una doppia sede", ha aggiunto.

L'opinione è condivisa da altri regolatori e persone coinvolti nella vicenda che hanno parlato con Reuters a condizione dell'anonimato.

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D'altra parte una holding duale, su cui Londra sta facendo resistenza per non lascira erodere il proprio potere, solleverebbe le preoccupazioni dei regolatori, dicono soggetti coinvolti nei colloqui.

La questione sta diventando più pressante anche perchè tra due mesi è attesa la revisione del parere antitrust della Commissione Ue dopo che la Gran Bretagna ha esplicitato di voler lasciare il mercato unico europeo.

Anche la Bce sta seguendo con attenzione la vicenda. Il presidente Mario Draghi, rispondendo ad un quesito scritto di un parlamentare europeo, ha sottolineato come l'uscita del Regno Unito dalla Ue potrebbe comportare una perdita di supervisione da parte delle autorità europee.

"Sarà importante trovare soluzioni che almeno preservino, o idealmente rafforzino, l'attuale livello di supervisione", ha scritto Draghi.

Una delle preoccupazioni principali per la Bce è la clearing house Lch Clearnet, la cui maggioranza è di proprietà di Lse. Lch compensa e garantisce oltre la metà degli scambi mondiali di contratti interest rate swap, molti dei quali in euro. Tra questi, anche quelli sui titoli di Stato italiani.

Questo significa che nel momento in cui la Gran Bretagna uscirà dall'Ue, il clearing di transazioni in euro sarà fuori dall'Unione europea e nelle mani dei regolatori britannici.

"(Carten) Kengeter (ceo di Deutsche Boerse) sa cosa pensiamo. Per noi il clearing è la parte importante. Devono trovare una soluzione" dice una persona vicina al pensiero della Bce. "Non stiamo per fermare l'operazione ma siamo in grado di rendere loro la vita difficile giorno per giorno e loro lo sanno".

Ufficialmente nulla sta cambiando. Il 16 gennaio Lse ha detto di non avere alcuna intenzione di spostare Lch in Germania e che gli accordi rimarranno in vigore. E anche Deutsche Boerse ha fatto sapere che la fusione non prevede spostamenti di business.

Privatamente, comunque, persone coinvolte nei colloqui sono più pessimiste. "Credo che le possibilità di successo per l'operazione ora sono sotto il 50%" dice uno di loro.

Nell'operazione, per parte italiana, sono coinvolti Borsa italiana, Mts, Cassa di Compensazione e Garanzia e Monte Titoli, oggi controllati da Lse.

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