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L'ultima moda delle celebrity: investire in startup green per salvare il mondo

(Photo: Getty Images)
(Photo: Getty Images)

Non comprano solo auto lussuose e ville stravaganti. Con i guadagni milionari, alcuni vip decidono di fare la propria parte per salvare il mondo, investendo in startup green ed eco. Una vera e propria mania che sta contagiando sempre più celebrities. Tra queste, ci sono anche alcuni veterani dei finanziamenti verdi, come Leonardo Di Caprio che di recente ha investito sulla carne in vitro, diversa dalla carne vegetale perché realizzata coltivando cellule prelevate dagli animali. L’obiettivo della startup è quello di ridurre gli allevamenti intensivi, fonte di inquinamento, quello di Di Caprio è fare qualcosa per risollevare le sorti del pianeta. E non è l’unico a imbarcarsi in questo ambizioso progetto.

L’attore, che non ha mai fatto mistero del suo impegno per l’ambiente e della sua lotta contro il cambiamento climatico, ha partecipato all’ultimo round di finanziamento di due startup del settore, l’olandese Mosa Meat e l’israeliana Aleph Farms, che hanno raccolto sul mercato circa 100 milioni di dollari. La possibilità di mangiare “carne vera” senza dover per questo macellare animali e contrastare le emissioni inquinanti degli allevamenti intensivi sta interessando sempre più fondi di investimento e sponsor singoli. Si stima che il business della carne coltivata potrebbe raggiungere i 25 miliardi di dollari entro il 2030: la produzione di carne bovina coltivata dovrebbe ridurre l’impatto sul clima del 92%, l’inquinamento atmosferico del 93%, utilizzare il 95% in meno di suolo e il 78% in meno di acqua rispetto alla produzione industriale di carne bovina.

Quello di Leonardo Di Caprio, che negli anni ha finanziato diverse startup come Kingo, società di energia solare off-grid in Guatemala offre energia solare a 1,2 miliardi di persone in tutto il mondo, oppure Aspiration, che offre un conto ‘spendi e risparmia’ che fornisce il 100% di depositi senza combustibili fossili, oltre a un rendimento percentuale del 2% annuo, è il caso esemplare in cui mission dell’azienda e le finalità del finanziatore o sponsor si incontrano. Ma l’attore non è l’unico ad avere la mania di investire per dare una mano all’ambiente.

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Meghan Markle, attrice e moglie del principe d’Inghilterra Harry, ad esempio, ha investito in Clevr Blends, una startup di Santa Barbara, in California, che sta sviluppando prodotti alternativi al latte vaccino a base di avena. La conduttrice Oprah Winfrey, che possiede diverse imprese agricole tra la California e le Hawaii, ha investito insieme alla cantante Katy Perry in Apeel Sciences, un’altra startup che ha sviluppato una pellicola alimentare da applicare sulla frutta per aumentarne la shelf life, ovvero la durata sullo scaffale del supermercato. Avocado, mele, limoni si deteriorano rapidamente e quindi si gettano con facilità: proprio per combattere il fenomeno del “food waste” è nata l’idea. La tennista Serena Williams e il rapper Jay-Z hanno invece messo i loro soldi in Impossible Food, società ora quotata in borsa che produce carne vegetale e i cui hamburger sono ormai diventati famosissimi, non solo negli Stati Uniti. Jaden Smith, figlio del celebre Will si è lanciato invece in Just Water, un’acqua eco-friendly che viene raccolta da una fonte a Glen Falls, nello stato di New York, e imbottigliata con un packaging altamente sostenibile fatto di carta, plastica di origine vegetale e alluminio. L’idea è di utilizzare solo l’acqua che viene prodotta in eccesso (rispetto al fabbisogno della comunità locale da dove sgorga).

Fortune, in un articolo intitolato “Here’s what it’s like when Meghan, the Duchess of Sussex, invests in your startup”, spiega quale possa essere il “potere” esercitato da un vip quando investe su una startup. Da quando la ex duchessa del Sussex ha investito su Clevr Blends diverse, nuove, categorie di persone hanno iniziato ad interessarsi al prodotto, tra le quali insegnanti di scuola, mamme, turnisti. “Meghan non supporta il brand in una maniera tradizionale, ma fa delle apparizioni sui media o partecipa ai post sponsorizzati. Semplicemente avere Meghan come investitore è abbastanza per cambiare l’intera traiettoria dell’azienda”, si legge nel pezzo.

La moda degli investimenti nelle startup da parte dei divi hollywoodiani non è una novità. Già nel 2012 diversi vip hanno fatto sfoggio dei propri investimenti soprattutto in ambito tecnologico. Il re è Ashton Kutcher, che non si è tirato indietro quando c’è stato da “sganciare” soldi per alcune piattaforme, come AirBnb, Foursquare, Flipboard e Path, in molte delle quali ha anche svolto il ruolo di advisor. Degna di nota anche la mossa di Bono Vox, che con la sua società Elevation Partners aveva acquisito nel 2009 l′1,5% di Facebook per una cifra di 130 milioni di sterline. Anche Lady Gaga ha fatto la sua parte, divenendo azionista di maggioranza di BackPlane, un network online ideato dal suo manager Troy Carter. Kanye West ha invece investito 7,5 milioni di dollari nella startup Turntable.fm, piattaforma con milioni di utenti e altrettanti brani condivisi ogni giorno. Ma cosa c’è all’origine di questa mania? Se le aziende, inevitabilmente, ci guadagnano ricevendo dal vip di turno un “boost” di visibilità, il vip di turno può ben sperare di veder ripagati i propri sforzi, nel caso in cui l’applicazione in questione o la startup avesse successo.

Anche in Italia c’è chi investe sull’eco. Renzo Rosso, fondatore del marchio Diesel e presidente del gruppo di moda OTB, tramite il veicolo Red Circle, ha investito ad inizio anno in Cortilia, la piattaforma di egrocery che vende alimenti provenienti da una selezionata schiera di agricoltori e aziende agroalimentari ai consumatori delle grandi città del Nord Italia. Cortilia ha fatturato nei 12 mesi di pandemia 33 milioni di euro e registrato una crescita del +175%. A inizio 2021 ha chiuso un nuovo round di investimenti di 34 milioni di euro, sottoscritto dai soci esistenti e da Red Circle Investments. Renzo Rosso è entrato anche a far parte del CDA dell’azienda.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.