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L'ultima umiliazione di Lapo Elkann: snobbato anche da Madonna

Da star ambigua e provocatrice a organizzatrice di eventi benefici, Madonna riesce sempre a stupire con le sue metamorfosi. Metamorfosi che, però, questa volta, sono state condite anche da polemiche nei confronti di Lapo Elkann, l'eccentrico rampollo di casa Agnelli, recentemente protagonista di un clamoroso arresto per aver inscenato un finto sequestro allo scopo di ottenere 10mila dollari.

Cosa è successo con Madonna?

La star hollywoodiana ha organizzato a Miami un'asta di beneficenza in Malawi a favore di un'associazione che si occupa della costruzione di ospedali pediatrici in Africa, tra le star accorse per partecipare all'evento e dare sostegno alla causa, anche l'ex marito, oltre che attuale buon amico, della cantante, Sean Penn. L'evento, però, è stato contrassegnato da un piccolo incidente diplomatico: la Fiat (Hannover: FIA1.HA - notizie) 500 che Lapo Elkann aveva offerto per essere messa all'asta, è stata ritirata dal catalogo a causa dello scandalo che ha coinvolto il manager 39enne a New York. Pungente, se non stizzata, la spiegazione della cantante a chi chiedeva il perché della decisione: la macchina è finita in prigione insieme al suo proprietario. Una affermazione decisamente insolita per chi, come Madonna, ha fatto della trasgressione la sua bandiera e che qualcuno ha voluto attribuire all'ansia di cui ha inziato a soffrire, a suo dire, dopo l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Motivazione ufficiale: lo shock dettato dal fatto che una parte cospicua dell'elettorato che ha dato la vittoria a Trump è femminile.

Le ultime su Lapo

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Intanto continuano le speculazioni si cosa sia realmente accaduto a New York a Lapo nel lungo week end del Giorno del Ringraziamento.

Stando alla ricostruzione della stampa Usa, la sua permanenza nella Grande Mela, allietata dall'uso di marijuana e cocaina si sarebbe protratta più a lungo del previsto superando il budget inizialmente previsto. Da qui la necessità di chiedere in prestito i soldi alla escort con la quale si era intrattenuto con la promessa di restituirli. Per questo avrebbe telefonato ai suoi familiari simulando un sequestro di persona per ottenere la somma di 10mila dollari. Troppo pochi per rischiare un reato simile (negli Usa la simulazione di un sequestro può portare anche a due anni di carcere) e per questo motivo in molti sono dell'idea che a fare la telefonata se non addirittura ad architettare tutto lo strampalato tentativo di estorsione, non sia stato Lapo, ma una terza persona presente con loro nell'appartamento di New York e che avrebbe approfittato dello stato in cui si trovava l'imprenditore italiano, non certo al massimo della lucidità, ma abbastanza per aver però salvato le altre sue 5 carte di credito lasciate in mano dei bodyguard rimasti in Italia.

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