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Mal di gola e voce rauca: tutti i contro dello smart working

Secondo uno studio condotto al Trinity College di Dublino e pubblicato sul Journal of Voice, lavorare da casa in smart working - modalità che è diventata sempre più frequente con l’avvento della pandemia di Covid-19 - potrebbe creare dei problemi all’apparato fonatorio. La maggiore fonte di rischio, in particolare, è la partecipazione a riunioni online e video chiamate a ripetizione con i colleghi.

“Il lavoro da casa è aumentato esponenzialmente come misura indetta per rallentare la diffusione della pandemia - afferma Ciara’n Kenny, del Trinity College - il che ha provocato un picco nell'uso delle videochiamate e delle riunioni online. Secondo i nostri studi il tasso di problemi alla gola è aumentato significativamente".

VIDEO - Smart working, la dieta da seguire quando si lavora a casa

Lo studio ha coinvolto 1.575 persone. Di queste, 516 hanno accusato dolori o infiammazioni alla gola emersi proprio durante il lockdown, quando sono aumentate le videoconferenze online. L’86% dei partecipanti, inoltre, ha affermato di non aver sofferto di disturbi prima dell'introduzione dello smart working. Il 72%, invece, ha riportato problemi lievi, il 22% ha avuto dolori moderati, mentre solo il 5% ha riferito di non aver avuto alcun problema.

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VIDEO - Gli effetti collaterali dello smart working

"Questo studio - ha spiegato Kenny - dimostra che i datori di lavoro dovrebbero prendere in considerazione la formazione vocale per i dipendenti per limitare potenziali difficoltà, predisponendo programmi di igiene vocale per correggere le cattive abitudini respiratorie”.

VIDEO - Coronavirus, "South working" per 45 mila lavoratori