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Mani Forti in azione

In più occasioni ho parlato del mondo “inedito” in cui viviamo. Nulla di nuovo, quindi, se reputiamo che tra le iniziative inedite vi possa essere una regia più o meno manifesta che in qualche modo organizza i mercati.

Va detto perché quanto successo in settimana a Wall Street, e in generale per effetto reattivo anche nelle piazze periferiche, è piuttosto emblematico.

In precedenza, l’indice S&P 500 dopo una fase in cui i prezzi hanno oscillato tra 2100 e 2040, aveva violato il range al ribasso dando vita ad un nuovo inizio di negatività. Il Vix aveva ripreso a salire in valore, introducendo i mercati in una nuova condizione di potenziale volatilità.

Mentre questo “film” andava in onda il 18 maggio, il giorno successivo dopo un avvio decisamente negativo, quasi per magia nella parte finale della sessione qualcosa ha fatto riassorbire completamente quel segnale tremendamente preoccupante per chi non gradisce che in questa fase i prezzi possano rientrare in un vortice di volatilità.

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La sensazione che vi sia una regia che sovraintende al comportamento dei prezzi, e quindi del mercato, nasce dalla constatazione che se la struttura del trend fosse dominata da un sentiment positivo, non ci troveremmo imballati in una striscia praticamente neutra da molti mesi a questa parte, fatta eccezione per alcuni vuoti d’aria clamorosi che si sono aperti dall’ottobre del 2014.

Se il mercato fosse confident sullo stato dei fondamentali probabilmente darebbe vita, dopo un lungo periodo di tensioni latenti, a un accenno di rally incrementale. E invece continua a stazionare sotto i massimi senza avere comunque il coraggio di intraprendere l’iniziativa verso un nuovo apprezzamento dei corsi.

Grafico S&P 500

Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) circostanze mettono in evidenza multipli piuttosto elevati rispetto al loro valore d’equilibrio, mentre i fondamentali sottolineano perdita di momentum sul fronte degli earnings e in molti casi del fatturato. In altri tempi quello che ci ostiniamo a chiamare mercato, avrebbe anticipato una fase congiunturale di declino. E invece, tra robot e algo-trader telecomandati i comportamenti si sono modificati. Rimane il problema che tra opportunità e rischi bisogna allocare con molto equilibrio gli attivi dei portafogli senza perdere di vista metodi e disciplina nel processo decisionale.

Di (KSE: 003160.KS - notizie) conseguenza, bisogna alzare lo sguardo dai numeri forse “irrazionali” del mercato e considerare che il calendario degli eventi politici è affollato di scadenze significative a partire da Brexit, per finire con le presidenziali americane. In gioco ci sono molti interessi, se poi aggiungiamo gli eventi periferici, elezioni un po’ ovunque in Europa, si comprende che il clima non deve essere turbato da condizioni finanziarie che possano distrarre il consenso dal mood mediatico. Che tristezza.

Eppure intorno al cuore americano oscillano satelliti che da inizio anno rilevano performance negative, aggravate da un risultato che anno su anno accentua la negatività. Forse sarebbe più sano lasciare che l’azione di price discovery faccia il suo lavoro, che i mercati ritrovino un nuovo equilibrio da cui poter ripartire e ricostruire opportunità a rischi adeguati.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) frattempo, per quanti non lo avessero ancora fatto, continuo strategicamente a guardare ai rialzi come opportunità per liquidare. La liquidità è un bene assoluto da preservare nelle fasi in cui il rapporto tra rischi e opportunità risulta squilibrato a danno di quest’ultime. Magari ci accorgeremo che questo lungo periodo passerà lasciando gli indici di Wall Street indenni dai focolai di tensione presenti un po’ ovunque. Nell’attesa il nostro livello di controllo del rischio rimane fissato sotto i recenti minimi a conferma del fatto che su tali valori qualcuno è intervenuto a frenare l’avvio di uno scenario non desiderato.

Di Wlademir Biasia WBAdvisors

Autore: ItForum Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online