Manovra, a rischio l’aumento dell’Iva. Quali tasse potrebbero aumentare
L’aria che tira tra Roma e Bruxelles non è pulitissima. E non c’entrano niente le concentrazioni di polveri sottili che con la primavera, inevitabilmente, diminuiscono. Al centro dell’attenzione resta la “manovrina” che l’esecutivo varerà tra aprile e maggio da 3,4 miliardi di euro. L’Ue, giusto per far capire bene il clima, ha deciso di diminuire del 10% lo stanziamento di fondi per il sisma, togliendo di fatto 20 milioni di euro.
Il governo Gentiloni, pilotato dall’ex premier Matteo Renzi, deve trovare soldi. Il rischio, inutile dirlo, è l’aumento delle tasse. “Il Partito democratico non farà mai aumentare l’Iva in questo Paese”, ha detto Renzi a Radio 24. “Il presidente Gentiloni è il primo a esserne convinto”. Resta valida la possibilità di un lieve ritocco all’insù delle aliquote, insieme all’aumento delle accise.
Tabacco e benzina. Quando il governo è a caccia di soldi, quindi praticamente sempre, il binomio è sempre lo stesso per fare cassa. Il governo sta pensando ad un incremento delle accise che ad aprile scatterebbe solo per i tabacchi, per ottenere circa 500 milioni di euro, ma potrebbe essere rinviato. Insieme al Def viene presentato il Programma nazionale di riforma (Pnr) e il punto di partenza sono i 25 miliardi di euro di base della legge di Bilancio 2018 dei quali 20 miliardi sono destinati al congelamento delle clausole di salvaguardia su Iva e accise.
Ammesso che benzina e sigarette non aumentino, i. Questo potrebbe anche far raddoppiare la Tasi e l’Imu per le seconde case nelle grandi città. Altri 800 milioni Gentiloni conta di ottenerli dai tagli ai ministeri e un paio di miliardi di recupero di evasione dell’Iva che ha toccato quota 40 miliardi. Il taglio delle agevolazioni fiscali completano il quadro.