Marò, Italia ricorre ad arbitrato, Gentiloni: "Indiscrezioni"

MILANO (Reuters) - Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni non ha voluto commentare, dicendo solo che "sono indiscrezioni", la notizia che l'Italia è pronta a ricorrere all'arbitrato internazionale per risolvere il caso dei due marò detenuti in India. Il Corriere della Sera scrive oggi, citando una fonte vicina alla trattativa, che entro la metà del mese prossima il governo "ritirerà la proposta che aveva fatto all'India per una soluzione negoziata e comunicherà al governo di Delhi l'intenzione di procedere a un contenzioso per stabilire dove risiede la giurisdizione nel caso che coinvolge Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, cioè dove andranno processati". La Corte Suprema indiana ha fissato al prossimo 7 luglio la prossima udienza sulla vicenda che riguarda i due fucilieri di marina, accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati durante una missione di scorta di una nave italiana nell'Oceano Indiano. Secondo il governo italiano - che ha già indennizzato le famiglie dei pescatori, pur senza riconoscere le responsabilità dei due marò - l'India non può processare i militari, perché impegnati in una missione internazionale. "Si sono create le condizioni migliori che ci siano mai state per procedere all'arbitrato", scrive citando la fonte il quotidiano, secondo cui se New Delhi non risponderà rapidamente alla proposta di accordo, l'Italia procederà con l'iter dell'arbitrato internazionale. Intanto Latorre dovrà tornare in India entro il 15 luglio, dopo essere stato autorizzato a trascorrere in Italia un periodo di convalescenza seguente un intervento chirurgico. (Elvira Pollina) Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia