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Marelli sospende chiusura Crevalcore, chiama adviser per reindustrializzazione sito

Il logo Marelli presso uno stabilimento a Ora Town, in Giappone

MILANO (Reuters) - Marelli ha sospeso a tempo indeterminato la procedura di chiusura dello stabilimento di Crevalcore, in provincia di Bologna, e ha dato mandato a un adviser di individuare possibili acquirenti per favorire l’operazione di reindustrializzazione del sito.

Lo annuncia la società in una nota emessa al termine dell'incontro svoltosi oggi presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha coinvolto anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Regione Emilia-Romagna e le rappresentanze sindacali.

"L'azienda ha condiviso la proposta del ministro Urso al fine di lavorare a un tavolo congiunto con il Governo, la regione Emilia-Romagna e le parti sociali, per l’identificazione di una soluzione che preservi la continuità industriale ed occupazionale del sito di Crevalcore", sottolinea il comunicato.

Il ministro per le Imprese Adolfo Urso ha evidenziato che "l'incontro di oggi delinea un futuro per lo stabilimento Marelli di Crevalcore e per i suoi 229 dipendenti. La nostra priorità è sempre stata quella di sostenere e rilanciare la produzione nel settore e nella filiera dell'automotive, e siamo convinti che ciò passerà dall’accompagnamento verso una piena reindustrializzazione di questa storica realtà produttiva, orgoglio del Made in Italy".

I sindacati restano tuttavia cauti perché ritengono la sospensione della procedura di chiusura "solo un primo piccolo passo".

"Avremmo voluto un ritiro completo e definitivo della procedura di chiusura, ma oggi abbiamo ottenuto una sua sospensione a tempo indeterminato, che per lo meno consente di avviare un confronto senza un conto alla rovescia avviato", hanno sottolineato Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, e Stefano Lombardi, segretario generale della Uilm di Bologna.

"Il tempo così guadagnato si rivelerà davvero utile, però, solo se porterà alla individuazione di una soluzione che scongiuri la cessazione della produzione e il licenziamento dei lavoratori", hanno aggiunto.

L'impianto produce componenti in plastica e lavora componenti in alluminio per i motori endotermici. Il sito produttivo è entrato in crisi a causa della transizione verso la mobilità elettrica.

(Giulio Piovaccari, in redazione Giancarlo Navach, editing Claudia Cristoferi)