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A massimi da sei settimane, attesa per nuovo uragano in Golfo Messico

Una pompa petrolifera a Permian Basin, Loving County, Texas

di Ahmad Ghaddar

LONDRA (Reuters) - Il greggio tocca i massimi da sei settimane, data la minaccia di un nuovo uragano e forti piogge in Texas e in alcune aree della Louisiana ancora indebolite dall'uragano Ida, mentre l'Iea ha stimato un forte rimbalzo della domanda per il resto dell'anno.

Intorno alle 11,30 i futures sul Brent avanzano di 58 centesimi, o dello 0,8%, a 74,09 dollari il barile. I futures sul greggio Usa guadagnano 50 centesimi, o lo 0,7%, a 70,95 dollari il barile.

Entrambi i contratti scambiano in rialzo per la terza sessione consecutiva, ai loro rispettivi massimi da inizio agosto.

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Ieri le piattaforme petrolifere offshore nel Golfo del Messico statunitense sono state evacuate, mentre le raffinerie onshore si preparano all'uragano Nicholas.

In base ai dati dell'autorità offshore del Bureau of Safety and Environmental Enforcement (BSEE), circa 794.000 barili al giorno (bdp), o oltre il 40% della produzione di gas e petrolio nel Golfo, sono rimasti offline ieri, due settimane dopo l'impatto dell'uragano Ida sulla costa della Louisiana.

Dopo tre mesi negativi per la domanda globale di greggio, le campagne di vaccinazione contro il Covid-19 dovrebbero stimolare l'interesse per il petrolio, soppresso dalle restrizioni pandemiche e in particolare in Asia, secondo le stime Iea.

Il gruppo prevede a ottobre un rimbalzo della domanda da 1,6 milioni di barili al giorno, e una continua crescita verso la fine dell'anno.

Complessivamente, l'agenzia ha ridotto di 105.000 barili al giorno le stime per la crescita della domanda globale di greggio nel 2021, a 5,2 milioni, pur aumentando le attese per il 2022 di 85.000 barili al giorno a 3,2 milioni.

Queste proiezioni sono ben inferiori ai dati forniti dall'Opec, che prevede una crescita della domanda pari a circa 5,96 milioni di barili al giorno quest'anno e a 4,15 milioni di barili al giorno il prossimo anno.

Il governo statunitense ha accettato di vendere attraverso un'asta greggio dalle riserve nazionali d'emergenza a otto major, tra cui Exxon Mobil e Chevron, per finanziare il bilancio federale.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in Redazione a Roma Francesca Piscioneri)