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Mediaset, Cda propone modifiche statuto per arginare presenza Vivendi

MILANO (Reuters) - In vista del rinnovo previsto per la prossima primavera, il Cda di Mediaset serra le fila nei confronti del secondo azionista Vivendi e propone alcune modifiche statutarie finalizzate a garantire, limitando la presenza dei francesi, che le decisioni siano prese senza il pericolo di bracci di ferro.

Una fonte vicina alla situazione spiega infatti che le modifiche proposte sono finalizzate a "evitare un Cda bloccato o spaccato e ad avere un consiglio che prenda decisioni senza bracci di ferro".

All'unanimità il cda ha deciso di proporre che il board sia composto da un minimo di sette membri e un massimo di quindici (oggi sono 17 e l'attuale statuto prevede un range tra 5 e 21). Inoltre il Cda chiede che il consiglio possa presentare una propria lista di candidati, dice una nota.

Le modifiche proposte prevedono anche il sistema cosiddetto a liste bloccate. In particolare alle liste di minoranza verranno riservati due posti in caso di un Cda con 7-11 membri e tre posti con un consiglio di 12-15 membri. Lo statuto oggi prevede il sistema dei quozienti in base al quale per ciascuna lista sono eletti tanti candidati in proporzione ai voti esercitabili dal socio che la presenta.

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Tra le altre novità proposte anche il casting vote per il presidente nelle riunioni consiliari.

L'azionariato di Mediaset vede Fininvest con circa il 40% seguita da Vivendi con il 28,8% ma con diritti di voto limitati al 9,9% dopo l'intervento dell'Agcom. Dopo la mancata acquisizione di Premium da parte del gruppo francese, è nato un contenzioso tra i due gruppi. In parallelo Vivendi ha costruito la sua quota in Mediaset.

Le modifiche statutarie saranno poste all'approvazione dell'assemblea straordinaria il 15 dicembre.

-- ha collaborato Giulia Segreti