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Mediaset disponibile a discutere con Vivendi, sem1 in rosso

Torre Mediaset a Cologno Monzese

MILANO (Reuters) - Mediaset è disponibile a discutere eventuali proposte di Vivendi sullo sviluppo del proprio business che creino valore per tutti gli azionisti e continuerà a valutare piani di espansione internazionale in attesa che il mercato, scosso dalla crisi da coronavirus, si stabilizzi.

Lo ha detto il direttore finanziario Marco Giordani, aggiungendo di essere sicuro di poter trovare una soluzione per risolvere la disputa con Vivendi, azionista al 30%, "sempre nel rispetto di tutti gli azionisti e nel migliore interesse di tutti gli azionisti di Mediaset.

"Se ci sono progetti, idee di sviluppo che creano valore, siamo e saremo pronti a discuterne", ha aggiunto.

I commenti di Giordani nella conference call con gli analisti dopo l'approvazione dei conti semestrali arrivano all'indomani di un board in cui è emerso che nei prossimi giorni l'AD Pier Silvio Berlusconi avrà un primo confronto con il numero uno di Vivendi Arnaud De Puyfontaine, hanno riferito alcune fonti.

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Il confronto, sollecitato a lungo da Vivendi, potrebbe essere il primo passo per esplorare un accordo tra le due società dopo anni di battaglie legali e tentativi di conciliazione falliiti.

Una serie di pronunciamenti da parte dei tribunali hanno rafforzato la posizione di Vivendi.

Il gruppo che fa capo a Vincent Bollore -- che ha bloccato in tribunale il progetto di espansione internazionale MediaforEurope, di cui contestava la struttura di governance, giudicata sbilanciata a favore dell'azionista di controllo -- appare destinato a recuperare il diritto di voto sulla sua intera quota dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea.

Quest'ultima ha stabilito che la normativa italiana in base alla quale Agcom ha imposto a Vivendi di congelare i due terzi dei diritti di voto in Mediaset in un trust, a cui è stato inibito l'accesso alle assemblee, è contraria al diritto Ue.

Giordani ha ribadito che la strategia di crescita internazionale perseguita con il progetto Mfe resta valida e l'unica possibile e che il gruppo studierà altre strade per perseguirla una volta che il mercato scosso dall'emergenza Covid si stabilizzerà.

"La situazione Covid non sta aiutando a stabilire un progetto dal punto di vista pratico e tecnico perché i valori vanno su e giù ogni settimana ed è molto difficile individuare soluzioni tecniche", ha spiegato Giordani.

Sul fronte dei risultati, Mediaset ha chiuso il primo semestre con una perdita netta di 18,9 milioni di euro rispetto all'utile di 102,7 milioni di euro registrato nello stesso periodo dell'esercizio precedente, mentre l'Ebit si attesta a 31,7 milioni da 191,6 milioni dell'analogo periodo del 2019.

I ricavi netti ammontano a 1.166,4 milioni rispetto ai 1.482,5 milioni dello stesso periodo del 2019. In Italia, i ricavi si attestano a 791,3 milioni a fronte dei 1.002,2 milioni del primo semestre scorso.

"Dopo i primi due mesi di esercizio caratterizzati da un andamento nettamente positivo, i mesi successivi hanno accusato il forte rallentamento della raccolta pubblicitaria sia in Italia che in Spagna", si legge nella nota.

Impossibile dare una guidance di medio termine, ma se non ci saranno nuovi lockdown, Mediaset vede un miglioramento dei risultati nel secondo semestre.

A Piazza Affari il titolo Mediaset, reduce dalla cavalcata degli ultimi giorni sulle speranze di un accordo con il socio francese, dopo un avvio in rosso ha azzerato le perdite e intorno alle 13 passa di mano a 1,84 euro.

(ELvira Pollina, Giancarlo Navach, in redazione a Milano Sabina Suzzi)