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Mediobanca ha deciso: banche italiane meglio delle spagnole

Macron ha fatto il suo dovere regalando alle Borse la (quasi) certezza di un'Europa che non dovrebbe ricevere grosse scosse dalla Francia. I mercati se ne sono accorti e dopo una partenza placida, forse fin troppo, alle 13 registrano una generale debolezza. Nello specifico Piazza Affari non va oltre un -0,73% mentre il Dax di Francoforte è a -0,08% e il passivo del Ftse 100 non va oltre lo 0,12%. Unica eccezione il Cac 40 di Parigi a +0,03%.

Dagli Usa alla Bce (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie)

Adesso (IOB: 0N5I.IL - notizie) , perciò, gli investitori passano a considerare gli altri elementi che potrebbero influire sull'andamento delle quotazioni. Dagli Usa la situazione è in perenne fermento con la riforma fiscale di Trump che tra un tira e molla, potrebbe arrivare, almeno a detta del suo staff, entro i prossimi giorni. Una dichiarazione che h aportato entusiasmo a WalL Street già ottimista per i retaggi delle elezion francesi ma anche sulla scia di buoni numeri in arrivo dalle trimestrali. Ad ogni modo l'attenzione degli operator i si divide tra Washington e Francoforte visto che domani sarà il giorno della Bce. Le previsioni parlano di un clima di fiducia che si respira tra i membri del board proprio in seguito alla vittoria del rappresentante centrista a Parigi, ma per quanto i mercati stessi ne abbiano scontato, forse con anticipo per molti estremo, la vittoria definitiva, sta di fatto che un altro turno attende i candidati ed è per questo motivo che, con ogni probabilità, la Bce non apporterà alcuna modifica allo status quo, almeno fino al 7 maggio, data in cui si svolgerà il secondo turno delle presidenziali. Solo allora, infatti, si avrà la certezza matematica che il pericolo Le Pen (Other OTC: PENC - notizie) sarà definitivamente scongiurato.

Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) sceglie l'Italia

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Per quanto riguarda invece Piazza Affari, oggi parte relativamente debole in attesa delle parole di Mario Draghi nela conferenza stampa di domani. In primo piano il report di Mediobanca che invece punta i fari sulle banche italiane. In realtà le conferme degli analisti di Piazzetta Cuccia non si basano sulla situazione attuale, ma su quella futura dal momento che le trimestrali in arrivo vengono definite “di transizione”. Nulla di entusiasmante, dunque, al di fuori della consapevolezza che le misure prese sui costi avranno la conferma dei numeri solo in futuro. Questo perché i rischi alla base del settore, rischi che hanno portato le valutazioni a scendere notevolmente, sno stati affrontati nella maggior parte dei casi, il tutto mentre il fattore esterno rappresentato dall'incertezza politica e in primis proprio dalle elezioni francesi, è stato ormai superato o per lo meno è molto più gestibile rispetto alla vigilia delle incertezze. A questo si aggiungano, sepre in considerazione dell'andamento futuro, la possibilità data da un generalizzato rialzo dei tassi a sua volta dettato da una ripresa dell'economia del Vecchio Continente. Nell'eterna lotta con i competitors spagnoli, a riscuotere le preferenze del broker questa volta sono gli istituti italiani e in particolare Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) la cui“progressiva realizzazione del piano industriale dovrebbe attrarre man mano sempre più investitori long only (ovvero in acquisto contrapposti ai gestori che vanno short o corti, ndr)". Non solo ma è anche grazie alla pulizia effettuata dal colosso sugli Npl che adesso il settore pu vantare un aumento delle coperture sulle sofferenze, con unna percentuale che arriva al 62% di febbraio 2017 rispetto al precedente livello del 57%. Volendo peròguardare ai più piccoli, Credem e Bper che possono avvantaggiarsi del miglioramento dei ratio patrimoniali. In aumnto la voce del risparmio gestito mentre quella dei prestiti alle aziende non subirà grandi cambiamenti restando generalmente debole.

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