Mediobanca, utile giù 27% per impatto Covid, conferma target piano
MILANO (Reuters) - Mediobanca conferma tutti i target del piano al 2023 nonostante il calo del 27% degli utili dell'esercizio 2019-20, soprattutto a causa dell'impatto dell'emergenza COVID-19.
La banca ha deciso di non distribuire un dividendo per l'esercizio concluso a giugno per venire incontro alla richiesta della Bce di conservare capitale per meglio contrastare gli effetti della crisi.
Per effetto di questa decisione il CET1 a fine giugno è al 16,1%, tra i più alti in Europa.
Tuttavia Mediobanca vuole riprendere già nell'esercizio corrente la sua politica di remunerazione con un mix di dividendi cash e buyback "fissati anno per anno sulla base della ripresa e dell'andamento del titolo", ha detto il Ceo Alberto Nagel in un briefing.
L'obiettivo per giugno 2023 del piano è di un Cet1 del 13,5% e questo lascia spazio anche a possibili acquisizioni.
"Restiamo sul nostro piano. Siamo convinti che da qui al 2023, seppur con una traiettoria diversa, arriveremo agli stessi risultati", ha detto Nagel.
L'utile netto 2019-20 si è attestato a 600 milioni, contro attese degli analisti di 587 milioni, secondo un consensus compilato dalla banca.
I ricavi sono stabili a 2,5 miliardi grazie al trend positivo di margine di interesse e commissioni, entrambi in crescita del 3%, che ha controbilanciato il calo degli utili da tesoreria causato dalla volatilità dei mercati per il Covid.
Secondo Nagel la crisi attuale creerà opportunità interessanti di business per Mediobanca e a questo proposito la banca vuole giocare un ruolo di primo piano nell'advising e nell'attività di capital market in vista del probabile futuro consolidamento bancario italiano.
Mediobanca è stato 'sole adviser' di Intesa Sanpaolo nell'Opas conclusa con successo su Ubi Banca.
A proposito della possibile salita di Leonardo Del Vecchio al 20% e della nomina del nuovo board, Nagel si è limitato a dire che è "fiducioso" che il nuovo consiglio metta in atto la strategia annunciata a novembre con il piano al 2023 e confermata oggi.
Prima dell'assemblea di ottobre il board dovrebbe mettere a punto una proposta per adeguare lo statuto alle aspettative di mercato, ha poi aggiunto, riferendosi alla possibile introduzione della facoltà di nominare un Ceo che sia esterno alla banca.