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Mediobanca è buy per gli analisti. I punti di forza del gruppo

Mediobanca è buy per gli analisti. I punti di forza del gruppo

Tra le blue chips che riescono a resistere all'inversione di rotta e al progressivo indebolimento dell'indice Ftse Mib troviamo Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) . Ieri il titolo si è mosso sostanzialmente in linea con l'indice di riferimento chiudendo gli scambi in salita di quasi un punto e mezzo percentuale. Quest'oggi Mediobanca prova a resistere e negli ultimi minuti passa di mano a 6,875 euro, con un progresso dello 0,51% e oltre 3,3 milioni di azioni transitate sul mercato fino ad ora, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 5,7 milioni di pezzi.

Ricordiamo che dai minimi dell'anno segnati prima di fine giugno ad un passo da area 4,5 euro il titolo ha messo a segno un bel recupero che lo vede ora a poca distanza dalla soglia dei 7 euro, ma il bilancio rispetto alla fine del 2015 è ancora negativo, con una flessione di circa 23 punti percentuali.
Nei mesi scorsi Mediobanca non è rimasto immune alle forti vendite che hanno colpito Piazza Affari e in particolare il settore bancario, malgrado il suo business model sia diverso da quello di altri istituti di credito.

Equita SIM ribadisce view positiva sul titolo

Ad accendere i riflettori su Mediobanca ci hanno pensato quest'oggi gli analisti di Equita SIM che, dopo un incontro con il management della società, hanno ribadito la view positiva sul titolo.
Nell'ambito della loro analisi gli esperti affrontano diverse tematiche, segnalando in primis che la garanzia sull'aumento di capitale di Banca Monte Paschi, di cui Mediobanca è advisor, scatta solo c'è uno spin-off della bad bank e se, alla luce del pre-marketing, c'è abbastanza domanda da parte degli investitori.

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Intanto la BCE (Toronto: BCE.TO - notizie) vuole che il sistema bancario italiano abbassi l’incidenza delle esposizioni non performanti degli istituti di credito del Belpaese, attualmente pari al 10%, avvicinandosi al 5% della media europea. Allo scopo di favorire questo processo e di rendere sostenibile il business model, altre aggregazioni saranno necessarie. Gli analisti credono che in concomitanza con le aggregazioni, siano quasi inevitabili aumenti di capitale.

Con riferimento alle attività ex Barclays (Londra: BARC.L - notizie) appena acquisite da Mediobanca, gli analisti fanno notare che sono a break even, e ci vorranno tre anni per iniziare a vedere un contributo positivo all'utile netto. Tutti i costi di ristrutturazione sono però coperti dal badwill di 240 milioni di euro pagato da Barclays.

Inoltre, se Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) cedesse la quota in Mediobanca è probabile che la stessa non finisca sul mercato perchè ci sono compratori tra gli azionisti "core". Da segnalare che il credito al consumo continua a crescere ad un buon ritmo e per ora non si vedono segnali di peggioramento della qualità del credito.

Infine, nel corporate & investment banking, il margine di interesse continua ad essere penalizzato dai tassi. A questi spread Mediobanca sta rinunciando a varie operazioni perchè non remunerative, quindi secondo Equita SIM è probabile che il net interest income resti sotto pressione almeno nel primo semestre dell'esercizio.

Gli analisti confermano in ogni caso la view positiva su Mediobanca, con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 7,6 euro. L'istituto di Piazzetta Cuccia in un contesto molto complicato per il settore ha alcuni punti di forza cruciali: la buona visibilità degli utili, la bassissima incidenza dei non performing loan, con un texas ratio al 15% e un Common Equity Tier 1 adeguato.

Anche BoA Merrill Lynch punta su Mediobanca

Indicazioni positive per Mediobanca arrivano anche da Bank of America Merrill Lynch, i cui analisti consigliano di acquistare il titolo con un target price alzato da 7,5 a 8,7 euro.
La banca americana segnala che i ricavi di Mediobanca si sono mantenuti stabili negli ultimi cinque anni, evidenziando al contempo la solida posizione di capitale del gruppo.

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