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Mercati appesi alle parole dell'oracolo Draghi

Mercati appesi alle parole dell'oracolo Draghi

Il nervosismo registrato sui mercati nelle ultime sedute è sintomatico dell'attesa per le decisioni che la Banca centrale europea assumerà giovedì. Sarà infatti quella l'occasione per capire in concreto quali saranno le misure che Draghi metterà in campo per provare un'ulteriore scossa all'economia europea, che è ricaduta in deflazione e vede allontanarsi le prospettive di una vera ripresa.

Verso un Qe più massiccio
Dato che i tassi sono sostanzialmente a zero, restano due le munizioni a disposizione di Draghi e non è escluso che vengano sparate insieme. Finora il quantitative easing è consistito nell'acquisto di titoli sovrani al ritmo di 60 miliardi di euro al mese. Vi è la possibilità di portare l'ammontare a quota 70-80 miliardi, includendo negli acquisti anche altre tipologie di emissioni. Inoltre potrebbe essere estesa la durata del programma di acquisti da marzo del 2017 a settembre dello stesso anno, una decisione per altro già scontata dai mercati a giudicare dal raffreddamento dei prezzi, a fronte della promessa di Draghi di proseguire con il Qe fino a che l'inflazione non si avvicinerà al 2%.

Depositi penalizzati
Su un altro versante, la Bce potrebbe decidere un ulteriore taglio del tasso che le banche private pagano per depositare la liquidità in eccesso presso l'istituto di Francoforte. Oggi il livello è negativo per lo 0,30% e presto potrebbe salire allo 0,40%. Un incentivo forte a destinare il denaro altrove, in particolare ai finanziamenti verso l'economia reale, cioè imprese e famiglie.

Esito incerto
Basterà tutto questo? A giudicare come sono andate le cose fino a questo momento, c'è più di un dubbio in merito, dato che le misure adottate non avevano precedenti per tipologia e forza, eppure l'economia e l'inflazione non hanno ripreso a correre.
Del resto, lo stesso Draghi lo ha ripetuto più volte: l'azione della Bce è limitata, se non supportata da un impegno dei singoli Paesi sulla strada delle riforme. Il che significa, nel concreto, tagliare la spesa e liberare dai lacci l'economia. Iniziative non facili da mettere in campo per le ricadute negative sul fronte elettorale.