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Mercati azionari. Analisi intraday della giornata

MERCATI AZIONARI

La distribuzione dei flussi in questo momento è ribassista: rating -1 per entrambe le curve. La tendenza distributiva è al miglioramento.

Il principale driver di questa discesa va ricercato nella debolezza del prezzo del petrolio. I Paesi produttori membri dell'Opec si riuniscono in questi giorni ad Algeri con l'obiettivo di trovare soluzioni sul fronte della produzione. L'Arabia Saudita sembra pronta a tagliare la produzione se anche l'Iran acconsentirà a congelarla (Iran che viene però da anni di isolamento e di assenza dei mercati del petrolio). Si tratta dello stesso nodo centrale che aveva fatto naufragare le trattative già nello scorso aprile. Già venerdì i prezzi del petrolio avevano perso il -4% guidati dalla sensazione che anche stavolta non ci saranno accordi. Il WTI Crude oil prezza in area 44,80 dollari al barile, il Brent a 46,20 $ (ore 11,50). La tendenza sembra alla stabilizzazione del prezzo.

I mercati hanno aperto in pesante ribasso. Ma fate queste considerazioni, e proprio per questi motivi sembra lecita l'opzione di tentare un'operazione long, puntando su un recupero delle quotazioni. Sono dunque da cercare entrate long sugli strumenti di rischio normalmente lavorati.

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EURO-DOLLARO

La tendenza di medio termine è ribassista. Tuttavia, il non rialzo dei tassi Fed toglie attrattività agli investimenti in bond denominati in dollari, e dunque ora i flussi importanti prediligono rientrare nell'area euro. Questo movimento durerà fino a un massimo di 3-4 sedute (a partire da mercoledì 21).

FOCUS ECONOMICO

Petrolio: meeting OPEC 26-28 settembre. I Paesi produttori membri dell'Opec si riuniscono in questi giorni ad Algeri con l'obiettivo di trovare soluzioni sul fronte della produzione. L'Arabia Saudita sembra pronta a tagliare la produzione se anche l'Iran acconsentirà a congelarla (Iran che viene però da anni di isolamento e di assenza dei mercati del petrolio). Si tratta dello stesso nodo centrale che aveva fatto naufragare le trattative già nello scorso aprile. Già venerdì i prezzi del petrolio avevano perso il -4% guidati dalla sensazione che anche stavolta non ci saranno accordi.

Niente di fatto sui tassi americani nel meeting di mercoledì 21 settembre. Il Federal Funds Rate rimane nel range compreso tra 0,25 e 0,50%. Negli ultimi due mesi il tasso effettivo si è mosso stabilmente nell'intorno di 0,40. Stimiamo solo un rialzo per il 2016, nel mese di dicembre. Tassi verso la normalizzazione dunque, con cautela ma senza incertezze.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) meeting del 21 settembre la Bank of Japan ha mantenuto la sua politica monetaria accomodante, rimodulando il suo QE nel tentativo di irripidire la curva dei rendimenti locale.

Nulla di fatto della BCE (Toronto: BCE.TO - notizie) nella riunione di giovedì 8 settembre.

Continua il dibattito presidenziale per le elezioni alla Casa Bianca.

RISCHIO GEOPOLITICO

Medio-alto, in forte aumento.

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