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Mercati azionari: segnali di debolezza? Sì, ma solo nel breve

Sede dell'incontro: Berlino. Durata dell'appuntamento: un paio di ore. Interlocutori presenti: solo due, un faccia a faccia riservato tra i due big dell'attuale Europa, in futuro sarà diverso. Da un lato il presidente della Bce Mario Draghi al suo opposto la cancelliera tedesca Angela Merkel. Per quest'ultima, si può immaginare, come possa esser stato duro fare retromarcia sulla propria recente retorica adottata per una visione di Europa a "diverse velocità" - soprattutto ora - a seguito del nuovo record (il terzo consecutivo) di surplus commerciale registrato in territorio tedesco pari a 252,9 miliardi nel 2016 ovvero il saldo più elevato di sempre dalla fine della seconda guerra mondiale. Da ieri non si parla più di "diverse velocità" ma bensì «l'area dell'euro deve essere coesa e continuare a sostenere tutti i progetti varati assieme come il fondo Salva-Stati». Un chiarimento senza alcun risentimento nei confronti del proprio interlocutore - infatti per la cancelliera - è «sempre interessante» parlare con il presidente della Bce (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) : «interessante» non "soddisfacente".

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) frattempo i mercati azionari del vecchio continente registravano un saldo positivo prossimo - ed in alcuni casi - oltre l'unità sia sulla scia dell'incremento del prezzo del petrolio che nel pomeriggio favorito dal nuovo annuncio a stelle strisce del presidente Trump di un imminente "phenomenal tax plan": un potenziale boost per le aziende Usa che vedrebbero così i loro utili incrementarsi significativamente. Di (KSE: 003160.KS - notizie) certo bisognerà attendere i dettagli del nuovo "fenomenale piano" ma di sicuro i mercati di oltre oceano hanno già iniziato a festeggiare facendo registrare nuovi record storici.

L'intero quadro sembra apparire tutto molto semplice e di facile interpretazione (e previsione per il futuro) per i mercati Usa: è però presente un dubbio latente in questa "scontata" positività tra gli operatori che attualmente non si spiega con le continue variazioni percentuali - anche se positive - di così modesta entità. Forse non è tutto così chiaro come può apparire - ma di sicuro - la prudenza è a livelli massimi.

AZIONARIO EUROPA - INDICE D.J. STOXX (600)

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Ottima intonazione rialzista per il principale benchmark europeo: attualmente è prossimo al test della parte alta del trading range iniziato nel corso di quest'anno e - salvo ripiegamenti improvvisi - il superamento della resistenza a quota 367,073 sembra essere di immediata realizzazione. Una chiusura superiore a quest'ultimo livello favorirebbe il raggiungimento del target a 372,955 punti. Da evidenziare l'accentuata divergenza (negativa) sul "fronte leading indicators": probabilmente si tratta di un preavviso per un ritracciamento di breve termine con estensione fino a 359,66. Qualora venisse a mancare la forza di questo supporto, il mercato potrebbe rischiare un'inversione di tendenza con obiettivi sotto l'area psicologica dei 350,00 punti.

AZIONARIO AMERICA - INDICE S&P 500

Nuovi massimi storici e pertanto è obbligatorio navigare a vista nel quotidiano operativo. Di certo è importante sottolineare la valenza del primo supporto statico posto a 2.278,23 punti: un suo cedimento comporterebbe un potenziale downside dei corsi in direzione del primo target in area 2.233,47. Per l'impostazione di una strategia long - in chiave di position keeping in funzione del prezzo di ingresso - è opportuno impiegare le soglie derivanti dalla teoria dei pivot point. Attenzione ai numerosi segnali di vendita sui principali leading indicators.

AZIONARIO AMERICA LATINA - INDICE SAN PAOLO BOVESPA (BRASILE)

Dopo la recente creazione di un doppio massimo di medio termine a quota 65.291,06 punti, il mercato nel corso delle ultime due ottave, sta scambiando nei pressi di questo livello di resistenza. Anche se il quadro logaritmico appare in prevalenza orientato alla vendita (con target a 62.617,30) un eventuale ritorno a 66.190,63 favorirebbe un acquisto. Da temere una chiusura inferiore a 62.408,60.

AZIONARIO ASIA (PACIFICO) - INDICE NIKKEY225 (GIAPPONE)

L'incertezza sul principale indice asiatico è evidente: l'attuale quadro tecnico è rappresentato da una configurazione "a triangolo" che vede circoscritti in pochi punti i propri livelli di resistenza a 19.026,25 e supporto 18.824,69 punti. Il superamento in chiusura di queste soglie fornirà l'indicazione per la prossima tendenza di breve termine.

AZIONARIO ASIA (PACIFICO EX JAPAN) - INDICE HANG SENG (HONG KONG)

Potenziale ripiegamento dei corsi fino a 23.300,70 punti ovvero il precedente gap registrato ad inizio settembre 2016. Qualora si verificasse quest'ultimo scenario appare debole anche la tenuta del livello indicato perchè - molto probabile - un'estensione del downside fino al raggiungimento della soglia psicologica posta a 23.000 punti. Positivo invece il ritorno dei corsi sopra area 23.828,60.

AZIONARIO ASIA (PACIFICO EX JAPAN) - INDICE SHANGAI COMPOSITE (CINA)

L'intera analisi algoritmica sui principali indicatori registra prevalentemente un orientamento all'acquisto: fisiologici i primi cenni di sell signal sugli oscillatori più sensibili ma, soprattutto a seguito della recente chiusura sopra area 3.170 punti, l'indice appare ben impostato per un ulteriore rally di brevissimo termine con target in direzione di soglia 3.219,12. Negatività solo in caso di rottura del supporto a quota 3.136,52.

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