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Mercati nel caos: strategie da adottare di fronte all'emergenza

La mattinata è partita nel peggiore dei modi con Piazza Affari che ha aperto in calo immediatamente a -1,9% per colpa delle paure sui bancari e delle incertezze sull'accordo dell'Opec. Quali strategie da adottare di fronte all'emergenza? La risposta di Luigi Piva di Quantitative Researcher per Quantlab.

Sorpresa sul petrolio: l’Opec raggiunge l’accordo. Come sfruttare l’occasione a Piazza Affari e quali prospettive per il Ftse Mib?

In effetti l'accordo sul congelamento della produzione Opec e' giunto a sorpresa facendo salire sia i prezzi del petrolio che tutti i titoli energetici. Ora le prospettive sono per un consolidamento del greggio tra i 45 e i 50 dollari nei prossimi mesi. Questo e' indubbiamente un fattore positivo per il setttore, in Italia soprattutto per ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) , titolo sicuramente da detenere in portafoglio, con un dividendo importante e una notevole solidita' .

L’altra colonna portante a Piazza Affari sono le banche ma si tratta di un terreno scivoloso. Chi preferire ?

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Le banche continuano a soffrire per vari motivi. Oltre al fattore contagio, dovuto ai problemi di Deutsche Bank (Londra: 0H7D.L - notizie) , le banche nostrane hanno problemi notevoli: la stagnazione economica ha fattto salire enormemente la quantita' di NPL (non performing loans), i crediti deteriorati che stanno riducando il valore di cpaitalizzazione delle banche, soprattutto quelle piu' esposte al problema: MPS (BSE: MPSLTD.BO - notizie) , Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e le popolari. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) panorama, tra le banche maggiori, Intesa sembra decisamente quella piu' stabile. Io comunque eviterei il settore almeno fino a quando non saranno piu' chiare le intenzioni dei governi europei nei confronti di eventuali aiuti di stato.

In caso di elezioni di Donald Trump si parla di dimissioni di Janet Yellen. Una opzione possibile? E quali le conseguenze?

Questa tornata presidenziale in USA e' davvero singolare, con candidati abbastanza controversi. La Clinton ha subito le conseguenze dello scandalo delle emails occultate e ci sono incertezze sul suo stato di salute. Dall'altra parte c'e' Trump che fatica a riscuotere la fiducia, come possibile presidente, di gran parte dell'elettorato USA. Tra le dichiarazioni piu' pesanti di Trump c'e' appunto la volonta' di ridiscutere la politica monetaria della FED, cosa che preoccupa non poco i mercati che, infatti, non vedrebbero di buon occhio un'elezione del magnate immobiliare. Tuttavia, e' improbabile che Janet Yellen si dimetta in caso di vittoria di Trump che, d'altro canto, non ha il potere di farla dimettere. Certo, ci sarebbe una situazione di tensione tra presidenza e FED che non gioverebbe ai mercati finanziari.

Deutsche Bank, Commerzbank (Xetra: CBK100 - notizie) , insomma banche tedesche in affanno: come sta reagendo, e soprattutto reagirà, il Dax di fronte all’incognita?

Proprio in questi giorni c'e' grande tensione sulle grandi banche tedesche. Commerzbank ha annunciato un peante piano di riduzione del numero degli addetti e la sopensione del dividendo per accumulare capitale, entrambi segnali preoccupanti. Gli occhi del mondo finanziario, tuttavia, sono puntati su Deutsche Bank il cui bilancio e' pari al 60% del PIL tedesco. Proprio ieri dieci Hedge Funds hanno dichiarato di avere chiuso le operazioni su Deutsche. alla notizia c'e' stato un calo generalizzato dei listini. Oggi il titolo quota appena sopra i 10 Euro, livello psicologico importantissimo. E' evidente che la banca tedesca e' in grandissime difficolta' e qualcuno pronostica un finale alla Lehman, con conseguenze drammatiche per il sistema finanziario globale. Secondo me, ad un certo punto, interverranno le autorita', il governo tedesco e la BCE (Toronto: BCE.TO - notizie) a scongiurare il peggio. In tutto questo, il DAX tiene facilmente i 10000 punti e questo e' un segnale di forza relativa.

Janet Yellen ha confermato lo stato di buona salute delle banche Usa. Ma qual è lo stato di salute dei listini Usa?

Lo stato dei listini USA e' ottimo. Dalla scorsa primavera abbiamo un S&P500 attorno ai 2100 punti e il Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) su nuovi record storici. Ci sono continui acquisti da parte di istituzionali, data l'enorme scelta di titoli americani che presentano fondamentali solidi e alti dividendi. questo e' particolarmente apprezzato in uno scenario di tassi di interesse bassissimi se non negativi. L'azonario USA rimane, quindi, un porto sicuro dove investire capitali in una fase storica in cui e' difficile ottenere rendimenti positivi accettabili. L'atteggiamento accomodante delle FED guidata dalla Yellen aiuta gli operatori a mantenere alta la fiducia. Questo e' evidenziato anche dalla bassissima volatilita' su listini USA negli ultimi mesi. Certo, ci potranno essere storni di breve, ma saranno solo occasioni d'acquisto.

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