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Mercati deboli in Europa su Deutsche Bank, Petrolio e Oro

Continua la fase di volatilità sui mercati e di vendite che interessano soprattutto l’Europa e i mercati della zona euro, mentre rimangono piuttosto stabili le piazze asiatiche e statunitensi. L’indice S&P500 accelera ieri riportandosi in positivo del 1.01% insieme al NASDAQ (Francoforte: 813516 - notizie) a +1.47%, le asiatiche rimangono ancora contrastate con Shanghai in negativo dello 0.68%, mentre Hong Kong chiude a +0.63% in tendenza con Tokyo a +0.70%.

L’Europa rimane ancora in rosso dopo la campanella di apertura con una nuova tegola su Deutsche Bank (Londra: 0H7D.L - notizie) e l’intero comparto bancario del Vecchio Continente ancora pesantemente sotto pressione.

Sul fronte commodities ancora ribassi sul comparto energia e soprattutto sui contratti petroliferi con il Brent che scambia a quota 46.00 $/barile e il WTI fermo a 43.40 $/barile. Situazione non facile anche per i metalli industriali che perdono terreno in avvio di contrattazioni in Europa, ma rimangono comunque stabili sui livelli di recupero della settimana.

Unica anomalia in un contesto di tensione sui mercati è l’oro che scende ancora portandosi sotto quota 1315 $/oncia scontando l’effetto rialzo generalizzato dei tassi negli Stati Uniti che sta interessando queste ultime settimane.

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Market Movers

10:00 Italia Bilancia commerciale cons. 3.67b prec. 4.66b

14:30 Stati Uniti Inflazione a/a cons. 1.0% prec. 0.8%

14:30 Stati Uniti Inflazione core a/a cons. 2.2% prec. 2.1%

16:00 Stati Uniti Fiducia consumatori Univ. Michigan cons. 90.8 prec. 89.8

EURUSD

Con l’Europa in rosso questa mattina, la moneta unica rimane parzialmente inchiodata al livello di 1.1230 senza fornire particolari spunti che possano divincolarla dal trading range laterale tra 1.12 e 1.1250 che interessa ormai tutta la prima parte del mese. L’attesa è comunque concentrata sui fondamentali a stelle e strisce che potrebbero, qualora in linea con le stime degli analisti, fornire uno spunto per una discesa verso area 1.12, anche se l’attesa per la riunione di politica monetaria della FED della settimana prossima potrebbe limitare un aumento sensibile della volatilità sul cambio.

GBPUSD

Il cable continua in territorio laterale ancorandosi in modo piuttosto deciso tra 1.32 e 1.3250 anche dopo le oscillazioni di ieri che avevano portato dapprima le quotazioni della sterlina verso l’alto sui buoni dati fondamentali nel Regno Unito e successivamente di nuovo al ribasso dopo che la riunione di politica monetaria della Bank of England si è risolta con una presa di posizione decisa da parte del governatore Carney ad intervenire con ulteriori stimoli qualora necessario. Sono proprio le prospettive di medio periodo a pesare sull’outlook del cable che oggi potrebbe subire un ulteriore spinta al ribasso verso area 1.3150 qualora fossero confermati in miglioramento i fondamentali su inflazione e fiducia dei consumatori negli Stati Uniti.

USDJPY

Prosegue la fase di debolezza per USDJPY con lo yen che continua a mantenersi tonico in area 102.00 anche dopo una sessione asiatica che ha restituito respiro all’indice Nikkei della borsa di Tokyo che chiude a +0.70%. L’apertura delle piazze europee ancora funestate dalle vendite conferma l’outlook di debolezza per il rapporto tra biglietto verde e divisa nipponica che dovrebbe proseguire nella sua fase di assestamento sui livelli attuali in attesa dei fondamentali statunitensi nel pomeriggio che potrebbero risollevare, almeno parzialmente e solo in caso escano in linea o superiori alle attese, le quotazioni fino in area 102.50.

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