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Mercati: per le prossime sedute meglio monitorare il VIX

Mentre Piazza Affari è maglia rosa in un'Europa piuttosto incerta in cui i protagonisti restano i bancari, da Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) con i conti a sorpresa a Mps (BSE: MPSLTD.BO - notizie) con il suo ritorno in banca, non mancano le occasioni per fare buoni affari. Le previsioni di Stefano Masa Head of QuantInvest® Research & Analysis Department.

Quella che si è appena chiusa è statauna setimana relativamente tranquilla. Possibile fare una panoramica della situazione?

La scorsa settimana non ha riportato particolari eventi degni di nota. L’anniversario - degli ormai passati trent’anni - del celebre “Black Monday” è stato ricordato – e tempestivamente festeggiato dai mercati finanziari a stelle e strisce - con nuovi record su entrambi i principali indici azionari (DJ30 e S&P500). I listini Usa hanno prevalentemente beneficiato della pubblicazione dei conti del terzo trimestre relativi a Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) e Morgan Stanley (Xetra: 885836 - notizie) : dati – per entrambi – sopra le attese degli analisti e caratterizzati da incrementi diversi per le singole voci di bilancio dove, nonostante la flessione dei margini sui ricavi da attività di trading, i due istituti bancari hanno saputo colmare questo gap attraverso sensibili incrementi sul fronte del wealth management (gestioni patrimoniali) e nella ripresa dell’attività creditizia nei confronti del pubblico. Sempre in territorio americano è opportuno ricordare il passo avanti – di natura politica – dell’amministrazione Trump in tema di approvazione del budget 2018: si tratta di un concreto avanzamento nell’agenda dei lavori Usa ma il percorso verso la tanto propagandata riduzione delle tasse appare ancora lungo. Da ipotizzare inoltre - l’annuncio nei prossimi giorni - del nuovo leader a capo della Fed: Jerome Powel potrebbe essere un’opzione apprezzata dai mercati internazionali.

Se nell’occidente americano si cercano risposte ai tanti interrogativi, in estremo oriente invece si vive di sole certezze: da una parte, la Cina continua la propria crescita confermata dal recente dato sul Pil sempre in prossimità del 7% (obiettivo dichiarato per la seconda metà dell’anno) a 6,8% nel terzo trimestre. Sull’altro versante – quello del Giappone – si è visto nuovamente trionfare il premier Abe con un’ampia maggioranza grazie alla quale potrà agire in tema di modifiche della costituzione (v. ambito militare).

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Partendo proprio da quanto detto e cioè dalla mancanza di eventi particolarmente rilevanti, risulta difficile evidenziare alcuni temi chiave.

In Europa, l’attenzione degli operatori, è focalizzata principalmente sulla tanto attesa riunione del Direttivo Bce del prossimo 26 ottobre. In molti si aspettano l’annuncio della riduzione del programma di acquisti che dovrebbe avere inizio a gennaio 2018 così come rimane velata la curiosità su eventuali comunicazioni in materia di tassi: appare molto probabile un primo rialzo (sui depositi) nel corso del primo trimestre 2019.

Nonostante la considerazione dei giorni trascorsi come “privi di spunti operativi”, un dato che – personalmente ritengo rilevante – è quello concernente l’andamento del Vix. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) corso della giornata di giovedì si è potuto assistere ad un massimo intraday fino a 11,77: un dato significativo rispetto alla precedente chiusura a 10,07. Analizzando la “ricopertura” del precedente upside, si possono evidenziare i successivi scambi come privi di ulteriori gap, facendo pertanto supporre che gli operatori hanno comunque assunto posizioni (in chiave rialzista) sul sottostante. Nella giornata seguente i corsi hanno registrato un minimo a 9,29 con uniformi acquisti soprattutto in area 9,85. Questa sottolineatura sull’andamento del Vix potrebbe apparire priva di ogni fondamento (in ottica futura) ma ne consiglio vivamente un attento monitoraggio nel corso delle prossime sedute.

Quali prospettive per il FTSE MIB

La vicenda Bankitalia conferma l’attuale stato di incertezza – prevalentemente politica – nel bel paese. Sicuramente l’Italia – in questa vicenda – ne esce alquanto penalizzata agli occhi dei vari osservatori internazionali: primo fra tutti la Bce (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) . Da sottolineare come a dicembre scadrà il mandato in capo al vertice della Consob: un eventuale replica di quanto accaduto per palazzo Koch è sicuramente da evitare. A supportare questa visione può essere d’aiuto il recente monito dell’agenzia Dbrs. Di (KSE: 003160.KS - notizie) natura diversa, ma pur sempre da considerare, i giudizi espressi sia da Standard&Poor’s che da Moody’s sull’ampio contesto degli NPL italiani. Nonostante la bontà dei recenti dati diffusi da Banca d’Italia e Abi sul peso dello stock dei crediti deteriorati – a seguito dell’introduzione dell’Addendum Bce – lo spazio di ulteriori manovre in questa direzione sembra ormai essere più rigoroso.

A corollario di queste vicende è opportuno ricordare la manovra da 20,4 miliardi che il Governo ha promosso: grazie a 15,7 miliardi (cosiddette “clausole di salvaguardia”) il paventano incremento dell’Iva è stato scongiurato.

Nel corso della settimana si sono diffuse alcune notizie riconducibili a posizionamenti short su alcuni titoli del nostro principale indice Ftse MIB: Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) , Unicredit, Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) , Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) , Eni (Londra: 0N9S.L - notizie) , Prysmian (EUREX: 3056144.EX - notizie) e Atlantia (Londra: 0I2R.L - notizie) . Al noto fondo Bridgewater capitanato da Ray Dalio, sono seguiti AQR Capital come la stessa Marshall Wace ed Elliot Management. Nel recente articolo a firma di Andrea Franceschi (IlSole24Ore) vengono riepilogate l’esposizioni complessive ribassiste per un controvalore di quasi 6 miliardi di euro. Il dato è certamente significativo ma è comunque opportuno rilevare anche quanto lo stesso giornalista precisa in un suo stesso intervento ovvero l’attuale copertura di Piazza Affari da parte degli investitori esteri per un ammontare pari a 278 miliardi. Ritengo che i recenti posizionamenti siano fisiologici soprattutto (e probabilmente solo per questo motivo) dopo l’annuncio dell’Addendum Bce.

Dal punto di vista tecnico il nostro listino (rif. Indice Ftse MIB) sconta un’impostazione negativa di breve termine soprattutto a causa del mancato superamento di area 22.500 punti. Solo nel caso in cui i prezzi riuscissero ad attestarsi sopra la resistenza statica a quota 22.560,71 il mercato potrebbe assistere ad un primo rally rialzista di brevissimo termine con primo obiettivo in area 22.810 punti e seguente consolidamento sopra soglia 23.000. Negativa una chiusura inferiore a 21.994,8 che – se non contrastata da una successiva giornata positiva con valori superiori a tale livello – vedrebbe scivolare i prezzi fino al target posto in coincidenza di area 21.596,93 punti.

Quali i titoli da monitorare?

Il portfolio titoli suggerito per l’ottava in corso si contraddistingue per la prevalenza di titoli difensivi. Acquisto a 1,429 € sul titolo A2A (EUREX: 928195.EX - notizie) al fine di poter beneficiare di un potenziale pull back dal supporto stesso: target a 1,454 €. Enel potrebbe beneficiare di un significativo movimento rialzista in caso di superamento di area 5,20 € (entry price): target over weekly a 5.38 €. Da temere un ritorno dei corsi sotto i 5,10 € con probabile ripiegamento verso 4,95 €. Terna (Amsterdam: TX6.AS - notizie) appare ben impostata per un suo ulteriore allungo con obiettivo oltre soglia 5,10 € (soglia di take profit 5,135): le attuali quotazioni - non oltre 5,10 € - possono considerarsi dei buoni livelli di ingresso sul titolo.

Sfruttando un eventuale incremento di volatilità sull’intero listino - si individuano in ottica speculativa intraday - i titoli CNH Industrial e Telecom Italia (Amsterdam: TI6.AS - notizie) . Per entrambi si può optare per una strategia in funzione dei pivot point daily caratterizzata per la chiusura delle singole posizioni a fine giornata.

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