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Mercato europeo auto cade del -13,5% in novembre: -4mln auto

Il mercato europeo dell’auto perde in media il -13,5% di immatricolazioni nel mese di novembre, in linea con le chiusure delle attività produttive che da ottobre colpiscono i maggiori Stati europei.

Su base annua sono state vendute 4 milioni di nuove auto in meno considerando anche il Regno Unito e l’area EFTA, con il totale delle immatricolazioni fermatosi a 10,7 milioni (gennaio-novembre). La peggiore caduta da inizio anno la fa registrare la Spagna il cui mercato automobilistico si contrae del -35,3%, seguita dal Regno Unito che sempre su base annua perde il -30,7%. Quindi troviamo l’Italia che perde il 29% del mercato rispetto allo stesso periodo del 2019, seguita dalla Francia che crolla a -26,9%. Si comporta lievemente meglio il mercato dell’auto in Germania, dove la caduta delle immatricolazioni si ferma al -21,6%.

Mercato europeo auto: dati dei produttori

Fiat Chrysler Automobiles (FCA) contiene le perdite e cala solo del -4% in termini di immatricolazioni grazie all’eccellente prestazione di Jeep (+15%), mentre Volkswagen immatricola il -14% di auto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e Psa perde il -12% del mercato conquistato lo scorso anno.

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Va peggio di Psa per Renault che perde il -14,2%. Nel mercato europeo dell’auto fa una ottima prestazione Audi che cresce del +1,1%. BMW, invece, perde il -8% scrive ancora Il Sole 24 Ore su dati del Centro studi Promotor.

La situazione in Italia

Secondo quanto riferito ieri dal presidente del Centro studi Promotor, Gian Primo Quagliano, l’Italia chiuderà l’anno al -28% di immatricolazioni rispetto all’anno precedente, con un totale di 1.380.000 veicoli. Un livello di vendite che arretra allo stesso andamento di vendite registrato negli anni ‘70 del secolo scorso, afferma il presidente di Promotor.

A calmierare la situazione ci hanno pensato gli incentivi del Decreto rilancio che ha previsto degli incentivi generosi per l’acquisto di alimentazioni elettriche e per l’acquisto di alimentazioni tradizionali dalle emissioni di CO2 contenute entro i 110 gr/km.

Pensando al prossimo anno, secondo le proiezioni Promoter le immatricolazioni potrebbero attestarsi tra 1.435.000 e 1.585.000, in base all’andamento della pandemia. Lo scenario peggiore contempla una eventuale cosiddetta “terza ondata” di diffusione del coronavirus. Lo scenario migliore prevede vendite di auto pari a 1.735.000 in Italia nel 2021 con gli incentivi.

Il vero recupero, almeno auspicato, si avrà nel 2022 con 2.200.000 immatricolazioni. Una cifra che riporterebbe l’Italia ad una media superiore anche al crollo avviatosi nel 2008 con la crisi finanziaria.

Mercato europeo dell’auto, fondamentale il Recovery fund

Per il Centro studi Promotor il Recovery fund sarà una opportunità per svecchiare il parco auto europeo e in particolare quello italiano che “per la vetustà del parco circolante di autovetture ha anche il tasso di mortalità da incidente stradale più alto tra quello dei maggiori paesi europei (55 morti per milione di abitante nel 2019 in Italia, contro i 51 della media europea, i 48 della Francia, i 37 della Germania, i 36 della Spagna e i 28 del Regno Unito).

Il futuro le auto elettriche

Promoter considera le auto elettriche il futuro della mobilità, ma avverte anche che non si tratterà di un cambiamento che avverrà nel giro di pochi anni, ci vorranno invece decenni per rinnovare un parco automobilistico mondiale che conta 1,4 miliardi di unità al 2018.

“Non si può tuttavia attribuire solo all’Unione Europea e alle case automobilistiche il merito o la colpa della scelta […] della mobilità elettrica perché favorevole a questa soluzione vi è larga parte della popolazione […]. A ciò si aggiunge che vi sono considerazioni geopolitiche che consigliano l’abbandono dei derivati del petrolio come carburanti e che inoltre fortemente favorevoli alla transizione all’elettrico sono i produttori di elettricità che vedono ovviamente nella transizione una grande occasione di business.”

This article was originally posted on FX Empire

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