Il mercato europeo potrebbe essere il canarino nella miniera
Febbraio è stato per i mercati Usa, uno dei mesi peggiori, interrompendo una serie vi salite quasi ininterrotta da 10 mesi.
Usa, Asia e Ue
Un trend, questo, che ha influenzato anche il resto dei mercati internazionali che, nello stesso lasso di tempo, hanno visto cali tra il 5% e l'8%. Alla base di ciò una serie di fattori rappresentati dal rafforzamento del dollaro, dal calo del petrolio e da una serie di fattori tecnici. Risultato: l' S&P ha perso il 10% a metà del mese riuscendo però a recuperare alla fine, bloccandosi a -3,9%.
A ricordarlo è un report di Bob Pisani che, numeri alla mano, sottolinea che Shanghai e Hang Seng hanno dovuto registrare il peggior periodo da gennaio 2016, rispettivamente con un saldo a -6,4% e -6,2%, il Nikkei giapponese è arrivato a -8,5%, (il mese peggiore da giugno 2016), mentre la Corea a -5,4%, (il mese peggiore da giugno 2013) e l'India ha perso il 5% (il mese peggiore da febbraio 2016). Guardando all'Europa le cose non vanno meglio. Sempre Pisani conferma un Dax a -5,7, Madrid a -5,9% (per entrambe il mese peggiore dal gennaio 2016) e il Ftse Mib italiano a -3,8% (il peggiore da giugno 2016). Di fronte a questa rassegna appare meno grave il 3,9% registrato da New York.
Ma dagli analisti dell'hedge fund Kensho arriva una speranza: stando ai loro studi, in passato quando l'S&P chiudeva con un passivo superiore al 2% il mese successivo poteva contare su un rialzo che, in media, arrivava all'1,8%.
Il canarino nella miniera
Le parole di Powell
A conferma della view anche le parole del nuovo governatore della Fed, Jarome Powell il quale, sulla base della crescita statunitense vista solida adesso e sostenuta in futuro, ha confermato la strategia di un rialzo graduale dei tassi d'interesse a sua volta vista come il miglior sistema per il raggiungimento degli obiettivi: inflazione poco sotto il 2% senza però un surriscaldamento dell'economia. Il vantaggio derivante da questo processo, ha continuato Powell nel suo primo discorso al Congresso Usa, permetterà di continuare a sostenere un settore lavoro solido favorendo un costo della vita al 2% proprio grazie alla spesa dei consumatori, agli investimenti delle società più fiduciose sul futuro e, quindi, a un aumento della produttività.
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