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Mercato forex tranquillo prima del discorso di Yellen

Dopo il brusco calo di mercoledì, durante la seduta asiatica i prezzi del greggio si sono consolidati; il West Texas Intermediate si è mosso lateralmente, intorno ai 46,80 USD al barile, il suo omologo internazionale, il Brent, ha scambiato intorno a 49 USD al barile. L’ondata di vendite che ha interessato il greggio è dovuta all’aumento inaspettato delle scorte negli USA. Nella settimana conclusasi il 19 agosto, infatti, le scorte di greggio USA sono aumentate di 2,5 milioni di barili, superando la riduzione prevista, pari a -0,85 mln, dopo essere diminuite di 2,5 milioni di unità nella settimana precedente. Dopo la flessione persistente di maggio e giugno, che ha dato una forte spinta ai prezzi, le scorte sono tornate a salire, come pure il numero di trivelle, cresciuto di più del 25% negli ultimi tre mesi. Crediamo, quindi, che il rally dei prezzi del greggio stia perdendo vigore e dovremmo assistere a un’altra correzione.

La seduta sul forex è stata piuttosto tranquilla, gran parte delle valute G10 si è apprezzata lievemente contro il biglietto verde. Giovedì l’USD è sceso un po’, in vista dell’intervento della presidente della Federal Reserve Yellen in programma venerdì a Jackson Hole. Yellen dovrebbe fornire dei dettagli sulla portata e la tempistica del processo di normalizzazione iniziato a dicembre, soprattutto dopo che vari membri della Fed, fra cui il vice presidente Stanley Fischer, hanno fatto commenti da falco durante le conferenze stampa. La reazione tiepida del mercato dei titoli di Stato lascia intendere che gli investitori continuano a dubitare sulla capacità della Fed di alzare i tassi prima della fine dell’anno. Dopo aver ceduto lo 0,40% nella seduta di ieri, l’EUR/USD ha guadagnato un marginale 0,05%, portandosi a 1,1270 a Tokyo. La coppia di valute più scambiata si dirige lentamente verso il prossimo supporto, che giace a 1,1231 (61,8% di Fibonacci sulla svalutazione di giugno), mentre al rialzo si osserva una resistenza a 1,1366 (massimo 18 agosto).

Il dollaro australiano ha fatto registrare l’andamento migliore fra le valute G10. L’AUD ha guadagnato lo 0,20% contro il biglietto verde sulla scia della stabilizzazione dei prezzi del greggio. Anche la corona norvegese e il dollaro neozelandese hanno ottenuto richieste migliori, perché le materie prime si sono leggermente apprezzate. L’AUD/USD ha testato il livello a 0,7639 a Sydney, per poi scendere leggermente, a 0,7625. La coppia USD/NOK è calata a 8,2040, mentre la coppia NZD/USD è inciampata di nuovo nell’area di resistenza compresa fra 0,7335 e 0,7350, tornando intorno a 0,73. In vista del discorso di Yellen, sul forex i volumi di scambio dovrebbero rimanere deboli; tuttavia, le divise dei mercati emergenti dovrebbero essere più volatili.

Oggi gli operatori monitoreranno la fiducia del manifatturiero in Francia; le vendite al dettaglio in Danimarca; l’IPP e il PIL in Spagna; il tasso di disoccupazione e l’IPP in Svezia; l’IFO in Germania; le domande iniziali di sussidi di disoccupazione, gli ordini di beni durevoli, i PMI servizi e composito negli USA.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online