Migranti, Cassazione: non basta l'integrazione per ottenere il permesso di soggiorno
Le Sezioni Unite della Cassazione hanno dato ragione al ricorso depositato da Matteo Salvini (quando ancora era a capo del Viminale) in base al quale "per ottenere il permesso di soggiorno non basta l'integrazione".
Non è sufficiente, quindi, essere socialmente ed economicamente inseriti nel Paese d'arrivo (l'Italia in questo caso).
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Altri fattori sono invece necessari all'ottenimento del permesso di soggiorno. Tra questi, proprio come sosteneva l'allora ministro degli Interni Matteo Salvini, occorre comparare anche la "specifica compromissione" dei diritti umani nel Paese di origine di chi richiede il permesso in Italia - vale a dire trovare la risposta a una domanda precisa: esistono le prove che il richiedente fosse effettivamente in pericolo nel proprio Paese?
Accogliendo la tesi del Viminale, la Cassazione ha così annullato con rinvio al giudice di merito tre concessioni di permesso di soggiorno: quello concesso a un bengalese "solo perché aveva trovato lavoro stabile a Firenze", quello concesso a un gambiano "solo in base al fatto che studiava all'università di Trieste" e quello dato ad un altro cittadino gambiano "per una generica situazione di pericolo alla quale sarebbe stato esposto in Gambia".