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Milano in pole position in Europa. Vola Intesa, crolla Generali

La nuova settimana è partita con il segno meno per la piazza azionaria nipponica che oggi ha perso terreno per la terza giornata consecutiva. Il Nikkei 225 è sceso dello 0,91%, penalizzato dall'apprezzamento dello yen nei confronti del dollaro. Quest'ultimo ha perso terreno sulla scia delle incertezze relative alle politiche fiscali di Trump, in attesa del suo discorso al Congresso domani, quando si spera di avere maggiori indicazioni in tal senso.

La negatività dei mercati asiatici non sembra pesare sulle Borse europee che da subito hanno imboccato la via dei guadagni. I listini hanno già ritracciato dai massimi segnati nella prima ora di contrattazioni e vedono ora il Ftse100 salire dello 0,33%, seguito dal Dax30 e dal Cac40 che mostrano un progresso rispettivamente dello 0,18% e dello 0,13%.

Prevale una certa cautela in vista del discorso al Congresso che domani vedrà impegnato il presidente Trump. C'è attesa inoltre per alcuni dati macro che saranno diffusi a breve in Europa e si tratta dell'indice relativo alla fiducia economica che a febbraio dovrebbe calare da 108,2 a 108 punti, mentre l'indice della fiducia dei consumatori, sempre con riferimento al mese in corso, è visto in peggioramento da -5 a -6 punti.
L'indice della fiducia delle imprese dovrebbe salire da 0,8 a 1 punti, mentre quello della fiducia dei servizi è atteso a 13,4 punti.

A salire più degli altri è Piazza Affari dove il Ftse Mib si spinge oltre la soglia dei 18.700 punti, con un vantaggio dello 0,83%.
Tra le blue chips spicca il rally di Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che avanza di oltre il 5% dopo che la banca ha rinunciato al deal con Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) , non avendo individuato opportunità rispondenti ai criteri di creazione e distribuzione di valore per i propri azionisti.
Pesante la reazione di Generali che scivola in fondo al paniere del Ftse Mib con un affondo di ben quattro punti percentuali.

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Spunti positivi per altri bancari con Bper Banca e Banco BPM in corsa del 4,2% e del 3,98%, mentre Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) si apprezza del 2,33%. In calo dello 0,41% Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e resta ancora più indietro Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) con una flessione dell'1,75%.

Male Saipem che accusa un ribasso dell'1,5% dopo aver toccato i minimi a fine novembre, e nel settore oil è debole Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) con un calo dello 0,38%, diversamente da ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che si mantiene sulla parità.

In progresso del 2,56% dopo che la controllata americana, Fca Usa LLc ha interamente rimborsato un term loan in anticipo rispetto alla scadenza prevista per il 24 maggio.
Da seguire A2A (EUREX: 928195.EX - notizie) che avanza dello 0,86% in attesa dei dati preliminari del 2016 che saranno diffusi in giornata.

Sul fronte macro Usa oggi si guarderà agli ordini di beni durevoli che a gennaio dovrebbero mostrare un rialzo dell'1,6% rispetto al calo dello 0,5% precedente, mentre al netto della componente trasporti si prevede una variazione positiva dello 0,5%.
In calendario anche l'indice home pending sales, relativo alle vendite di case con contratti in corso che a gennaio dovrebbe salire dello 0,9%, in frenata rispetto all'1,6% precedente.

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